Venezia "al vaglio" dell'Unesco, associazioni unite in corteo: "Vogliamo vivere in città"
Appuntamento il 2 luglio 2017, quando si aprirà la sessione dell'Unesco chiamata a pronunciarsi sull'inserimento della città tra i siti in pericolo. Già numerose le adesioni
Il prossimo 2 luglio si aprirà la sessione dell'Unesco che è chiamata a pronunciarsi sull'inserimento di Venezia nella lista dei siti in pericolo. E parallelamente, un nutrito gruppo di associazioni e comitati manifesterà unitamente, senza bandiere di partito, per reclamare il diritto dei cittadini di restare o ritornare a vivere "in quella che alcuni vorrebbero ridurre a semplice vetrina, priva di vita e di abitanti".
Già numerose le adesioni raccolte per l'iniativa: Assemblea Sociale per la Casa, Comitato per la restituzione dell'Arsenale a Venezia, Effetto Venezia, Forum Futuro Arsenale, Generazione 90, Gruppo25Aprile, Italia Nostra, L'Altra Venezia, Sanca veneta, Venessia.com, Venezia Cambia, Verdi Ambiente Società, Daniele Giordano (segretario generale CGIL-FP Venezia), Mario Ragno (segretario generale UIL-FPL Venezia). "Noi che a Venezia viviamo, lavoriamo o studiamo non abbiamo bisogno di attendere un 'verdetto' dell'Unesco per denunciare le troppe omissioni delle istituzioni - spiega il portavoce di #Veneziamiofuturo Marco Gasparinetti - e la mancanza di risposte ai problemi che in molti denunciamo da anni. Ultimo insulto la decisione della Camera di Commercio di abbandonare la sede veneziana".
"Sindaco inconcludente, regione assente e ministri compiacenti possono forse sperare di prendere in giro l'Unesco che è lontana, - continua Gasparinetti - ma chi vive o lavora qui tocca con mano ogni giorno i troppi problemi irrisolti, dalla mancanza di case e lavoro qualificato ai danni provocati da un turismo di massa e di bassa qualità che tutto piega alla sue esigenze e sta devastando il tessuto sociale con l'espulsione continua di residenti e la scomparsa dei negozi di vicinato, le attività artigianali sacrificate alla paccottiglia prodotta in serie, il traffico acqueo al collasso".