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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Venezia e Mestre "cardioprotette", la mappa dei defibrillatori attivi

In terraferma sono solo cinque, in laguna dieci volte tanti, ma si sta già lavorando per ampliare la rete di sicurezza di entrambe le città

In laguna ce ne sono già tantissimi, in terraferma invece molti meno, ma si sta proprio discutendo di come aumentarli: sono i defibrillatori pubblici per le emergenze, piccoli e pratici congegni salvavita racchiusi dentro teche verdi che mostrano l'inequivocabile simbolo del cuore. Come riporta la Nuova Venezia, infatti, gli apparecchi medici sono già presenti in maniera capillare a Venezia, ma ora c'è chi vorrebbe aumentarne la diffusione anche a Mestre; e c'è persino chi sogna un defibrillatore in ogni farmacia.

PER LE EMERGENZE – Dalla mappa dei punti d'emergenza, consultabile in qualunque momento sul sito www.healthvenice.com, mostra infatti come tra calli e campielli sia molto semplice raggiungere uno dei tanti defibrillatori posizionati in città, merito anche della collaborazione con tante realtà del territorio: l'Ulss 12 per are vita al suo progetto “città cardioprotetta” ha infatti posizionato le sue teche nei punti di primo soccorso, nei pontili e nelle biglietterie Actv, nelle sedi della polizia municipale e persino negli androni di diversi hotel; in tutto i salvavita del centro storico sono una cinquantina, di cui quindici pagati dalla Giunta regionale di Luca Zaia, che da tempo investe nel progetto.

TRA LE AUTO – La terraferma si trova invece molto più “sguarnita”, e il motivo è facile da capire: nell'installare le prime decine di defibrillatori si è preferita la laguna, dove i massicci flussi turistici rendono statisticamente più probabili le emergenze mediche, ma con la bella stagione anche nei forti e nei parchi di Mestre è facile aspettarsi frotte di persone ogni giorno, ed ecco quindi che il discorso emergenze riemerge prepotente. Al momento i defibrillatori mestrini sono solo cinque: uno in piazza Ferretto, sotto ai portici del Duca d'Aosta; uno alla stazione ferroviaria, all'ingresso su via Piave; un'altro è nell'hotel Ambasciatori di corso del Popolo; gli ultimi due sono nelle case di cura per anziani, la Opera Santa Maria della Carità a Carpenedo e la Ire Contarini alla Gazzera. Giacomo Guzzo, presidente della commissione Sanità del Comune, vorrebbe ora aumentare il numero di punti d'emergenza in tutto il territorio, e sbilanciandosi arriva a condividere la sua visione per il futuro: ogni farmacia, sostiene Guzzo, dovrebbe avere un defibrillatore e un operatore addestrato al suo utilizzo. Per questo, probabilmente, è ancora presto, ma intanto in agenda figura già il potenziamento della rete salvavita esistente.

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