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Cronaca

Valore dell'artigianato in tempo di crisi? "Bisogna ripartire da unicità Made in Italy"

Sono stati presentati venerdì mattina da Confartigianato i dati relativi alle imprese artigiane che operano nel Veneziano. Emerge che un'azienda su quattro esporta all'estero

"Risveglia il campione in te". Potrebbe essere questo lo slogan che riassume la complessa azione di mappatura ed analisi delle imprese artigiane del legno, tessile, abbigliamento, calzature, e metalmeccanico che operano in provincia di Venezia, voluta da Confartigianato, Cna e Casartigiani provinciali di Venezia in collaborazione con Strategy Innovation, al fine di conoscere nel dettaglio le loro caratteristiche e creare sulla base degli archetipi individuati servizi e strumenti che le agevolino nelle sfide per riconquistare il mercato. 

"Un viaggio iniziato dal complesso delle imprese ed approdato ad una settantina di eccellenze - hanno spiegato Giorgio Minighin e Renato Fabbro, segretari di Confartigianato e Cna provinciali di Venezia - che ci ha indicato un patrimonio di imprenditori straordinari ma stanchi. Hanno varcato la soglia della crisi quasi sempre grazie alle loro forze, c’è chi esporta senza sapere le lingue e molti di loro lavora senza l’aiuto delle banche, ma non hanno più orizzonti. Come associazioni dobbiamo diventare stimolatori, risvegliare il campione che è nel DNA dei nostri imprenditori. Porre al centro del coaching - hanno proseguito - il lavoro su motivazione e autostima in funzione di un risveglio  della voglia di fare impresa ed il potenziamento della capacità esplorare nuovi orizzonti. Puntando ad esempio sui contributi messi a disposizione, da qui al 2020, dal FERS che guarda in modo particolare al rilancio della cultura imprenditoriale attraverso la comunicazione, il marketing l’internazionalizzazione".

La ricerca realizzata grazie ai contributi di Ente bilaterale artigianato Veneto e Camera servizi, presentata venerdì mattina, è partita da questa considerazione: gli ultimi otto anni hanno lasciato il segno, soprattutto tra le imprese del manifatturiero. In particolare, per la provincia di Venezia, quelle del tessile, abbigliamento, calzature, del legno e mobili e della meccanica. 662 le imprese artigiane che mancano all’appello (-21%) ma, soprattutto, ancora quasi 3mila quelle attive che escono da una selezione straordinaria che le ha certamente cambiate nel dna. Attraverso l’analisi di bilancio e dati camerali di oltre 2mila imprese, si è ottenuta una prima panoramica sulla loro situazione ed estrapolato un sottocampione di 550 ditte a cui è stato sottoposto un questionario (295 quelli già raccolti). Da tutto ciò si è potuta fare una istantanea sulle strategie e modelli di business, sui punti di forza e debolezza nei vari settori.  Informazioni arricchite da 62 interviste "face to face" che hanno portato alla individuazione di alcune strategie più efficaci ed alle necessità delle imprese. 

Quello che ora sappiamo è che una azienda su quattro esporta abitualmente in Europa (10%) e nel mondo (15%). Che il fatturato in questo periodo non del tutto favorevole, è comunque stabile per oltre la metà degli intervistati mentre il 17% lo ha in crescita. Elemento straordinario, per imprese artigiane, è la situazione finanziaria giudicata dall’85% dei casi sufficiente o buona. Infatti solo per il 9% degli intervistati l’accesso al credito risulta problematico. Solide quindi sui fondamentali tradizionali ma deboli verso il futuro, dato che il 40% giudica critico l’utilizzo del web.

"Made in Italy, esperienza ed unicità e reti strategiche sono i punti di forza da cui partire - hanno concluso Minighin e Fabbro - a cui dobbiamo aggiungere soluzioni ad alcuni fattori di debolezza: staticità eccessiva, mancanza di competenze di marketing al passo con la crescente digitalizzazione oltre che al pessimismo e sfiducia degli imprenditori. Cinque le colonne che danno valore all’artigianato anche e, soprattutto in tempo di crisi, che abbiamo individuato: competenze di marketing e comunicazione, competenze commerciali, collaborazioni e reti di impresa, internazionalizzazione e continuità aziendale/risorse umane. Questi gli ambiti in cui lavoreremo da domani mattina".

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