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Venerdì, 19 Aprile 2024
Chi gli vuole bene

Zennaro, gli amici: «Sembrava "una mano invisibile" facesse scherzi per allungare l’agonia»

Le persone care all'imprenditore veneziano hanno voluto ringraziare tutti quanti, da lontano, abbiano sempre sostenuto Marco nel suo anno bloccato in Sudan

Sono passati 361 giorni, 75 dei quali trascorsi in prigionia. Dopo quasi un anno, Marco Zennaro può tornare a casa propria, riabbracciare la famiglia e gli amici. Le persone che gli sono accanto da una vita - impegnate nel preparare una calda accoglienza - sono quelle che hanno vissuto naturalmente con maggior aprensione le sorti dell'imprenditore veneziano che «è stato sequestrato a scopo di estorsione», come ha ribadito il padre annunciandone la partenza verso l'Italia.

Nel corso dell'ultimo anno, gli amici di Zennaro hanno mantenuto attiva una comunità social, con la quale hanno costantemente informato le persone sugli sviluppi della situazione. «Grazie per il sostegno, per l’affetto, per tutto - scrivono - Marco è libero dopo praticamente un anno, dopo sofferenze fisiche e ancor più psicologiche. Dopo che davvero sembrava vi fosse "una mano invisibile" che facesse scherzi per allungare l’agonia in questi ultimi giorni con problemi di ogni tipo. A nome della "banda" - concludono - e anche dei familiari: grazie».

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