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Cronaca

Il questore nella zona "calda" di Mestre: «Sarò con il camper in via Piave tra i cittadini»

Masciopinto intende confrontarsi con i residenti su degrado e pubblica sicurezza, a maggior ragione dopo i numerosi accoltellamenti registrati negli ultimi giorni

Cinque accoltellamenti in dieci giorni nella terraferma veneziana, che si affiancano a quotidiani episodi di degrado, spaccio e violenza. I residenti si sentono meno sicuri ogni giorno che passa, ed è per questo motivo che il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, ha intenzione di «andare in via Piave con il camper della polizia per incontrare i cittadini. Voglio esserci personalmente, - ha spiegato - perché è importante trasferire un messaggio di sicurezza».

Il questore ci tiene a sottolineare da una parte il lavoro degli uffici investigativi, «che insieme alla procura garantiscono una qualità di attività di altissimo livello», dall'altra la necessità di lavorare sulla percezione di pericolo dei cittadini, «perché non posso dire che sia tutto sotto controllo, perché ci sono questi episodi, per quanto sia tutto perfettamente inquadrato». Masciopinto intende spiegare ai residenti quello che forze di polizia e cittadini possono fare insieme, «perché la sicurezza è un puzzle in cui ciascuno deve mettere la propria tessera. Io ci metterò la faccia, per ragionare con loro, perché mi rendo contro della situazione».

Residenti esasperati. «Controlli, ronde, e azioni sul piano sociale e sanitario»

Intanto, la questura sta predisponendo altre operazioni di polizia amministrativa, simili a quella della scorsa settimana in campo Santa Margherita a Venezia. Nella circostanza, la squadra mobile aveva intercettato 13 cittadini extracomunitari, irregolari sul territorio, che da tempo arrecavano distrurbo e forte allarme sociale nei luoghi della movida notturna. Nel corso di una retata, gli agenti, anche in borghese, li avevano bloccati tutti tra il campo e le immediate vicinanze, accompagnandoli in questura, dove l'ufficio immigrazione aveva avviato le pratiche per l'espulsione dal territorio. «Attività di questo tipo, - ha concluso Masciopinto - operano sul senso di sicurezza dei cittadini. Il nostro obiettivo è quello di lavorare sulla serenità del territorio».

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