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Cronaca Mirano

Massaggiatore pedofilo, nessuno accusava ma tutti "immaginavano"

Ora che il 56enne miranese è stato arrestato spuntano decine di racconti tra gli sportivi. "Nessuna violenza, ma ripetuti comportamenti equivoci"

Nessuno aveva mai parlato di pedofilia, ma a Mirano le voci sulle particolari perversioni del massaggiatore giravano da tempo. Battute ironiche e accuse velate sul suo conto si rincorrevano da oltre dieci anni, ma fino a venerdì erano solo ipotesi e leggende metropolitane. Mancavano le prove schiaccianti, quelle rese note nei giorni scorsi dai Carabinieri di Mestre. Ora che il 56enne R.R. è stato arrestato con l’accusa di Violenze sessuali nei confronti di un minore e Detenzione di materiale pedopornografico, il palco è cascato e tutti si sentono legittimati a raccontare le proprie esperienze.

Perché il massaggiatore nel Miranese era davvero conosciutissimo. Ha curato almeno due generazioni di atleti collaborando con moltissime società del comprensorio, ricevendo atleti adolescenti non solo dal Miranese e dalla Riviera ma pure dall’area di Mestre e dal Padovano. Rugbisti, cestisti, calciatori e podisti: in centinaia si sono fatti visitare da lui in via Pertini, in via Vittoria o in Piazza Martiri. E ora trovano il coraggio di raccontare le proprie versioni dei fatti: per ora su Facebook, presto magari anche davanti ai Carabinieri della stazione locale.

“Le dicerie sul suo conto ci sono sempre state, ormai la sua reputazione lo precedeva – racconta un ventenne di Mirano -. Con le ragazze era normalissimo, ai maschi invece riservava sembra toccatine e carinerie”. Molti ricordano il suo chiodo fisso, la tecnica della “manipolazione interna” partendo dal deretano: “Lo proponeva a chiunque e per ogni tipo di infortunio. Sosteneva fosse un buon metodo per dare sollievo alla colonna vertebrale – aggiunge un 33enne di Spinea -. In quei casi molti gli rispondevano a muso duro, non si poteva certo dargli fiducia”.

Ma se da dieci anni giravano queste voci, perché nessuno ha mai fatto denuncia? “Probabilmente perché lui era scafato – spiega un ex calciatore -. Le sue frasi erano sempre equivoche, come i suoi gesti. Certi intenti ormai apparivano palesi ma non erano mai completamente espliciti”. Di esplicito ci sono i filmati e le fotografie, quelle che l’hanno incastrato. Trasformando le voci sarcastiche in accuse pesanti come macigni.

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