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Cronaca

Mattarella al funerale di Valeria. "Insieme vinciamo il terrorismo"

Il presidente della Repubblica tra le autorità presenti martedì in piazza San Marco. Da tutti una dimostrazione di unità e desiderio di pace

Lottare ogni giorno per conquistare la libertà, per superare le paure e il terrore. È il forte messaggio di unità che emerge dalle parole di tutti coloro che martedì si sono avvicendati sul palco di piazza San Marco. Prima di tutti i genitori di Valeria Solesin con il loro invito a seguire l'esempio della figlia, simbolo dei giovani che non si arrendono. Lo ribadisce il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche lui presente al funerale della giovane uccisa a Parigi. Lui i genitori li ha incontrati in privatamente, prima della cerimonia, nella biblioteca nazionale Marciana, insieme al fratello di Valeria e al fidanzato. Sul palco non è salito, ma il suo messaggio forte e chiaro l'ha rivolto direttamente ai rappresentanti delle comunità islamiche al termine del funerale: "Bisogna andare avanti insieme, uniti perché insieme si può vincere la paura ed il terrorismo".

Per ritrovare la gioia di vivere, così come avrebbe voluto lei: "Potranno dire ogni cosa, la più nobile, la più seria, ma per noi sarai sempre quello che eri: un'amica". È uno dei passi che gli amici di Valeria hanno voluto dedicarle durante il funerale, ricordando la sua determinazione, la sua capacità di essere sempre a disposizione degli altri, la forza del suo ottimismo, il senso della sua profonda amicizia. "Eri l'amica di sempre - è stato detto dal palco - spontanea, dalla parola impulsiva a volte ruvida ma sempre pronta al dialogo. Eri meravigliosa".

In piazza San Marco c'era anche il sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta: "Momenti impegnativi ed emozionanti ci hanno coinvolto questa mattina - dichiara - nel saluto a Valeria Soresin, assassinata nella strage di Parigi da una follia incomprensibile ed assurda. Usciamo dalla giornata di oggi, dall'ascolto delle parole dei genitori e degli amici di Valeria, dalla conoscenza della sua personalità e del suo impegno civico, più forti e determinati a combattere il terrorismo con il dialogo tra le persone e le relazioni tra culture e popoli. E, come è stato detto, Venezia è il luogo più indicato, per la sua storia, a testimoniare questa necessità".

Gli fa eco il parlamentare Pd Davide Zoggia: "La grande partecipazione al funerale di Valeria Solesin testimonia come Venezia rappresenti la città dove valori quali cultura, tolleranza, rispetto per i popoli convivono pacificamente. Mi auguro che possa essere da esempio per le future generazioni, per quei giovani che vogliono vivere in una Europa libera e democratica dove non può esserci spazio per terrore ed odio. Quella Europa per cui Valeria con il suo impegno nel sociale e nel welfare si è sempre battuta". Così anche Roger De Menech, segretario regionale Pd Veneto: "Siamo accanto alla famiglia di Valeria Solesin. In un momento di dolore estremo, ci colpiscono la dignità e la compostezza che questa famiglia riesce a contrapporre alla brutalità degli assassini. Un padre che in simili circostanze 'non riesce a odiare' ribadisce con fermezza la forza dei valori su cui si fonda l’Europa. I rischi, le minacce, le tragedie non diventino il presupposto per snaturare l’essenza della nostra civiltà. Crediamo che questo sia il lascito più importante di Valeria e della sua famiglia".

Maria Rosa Pavanello, Anci Veneto: "Voglio rendere omaggio a Valeria Solesin, esempio di giovane cittadina del mondo. Esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Valeria, ai genitori che con il loro atteggiamento hanno dimostrato integrità e compostezza. Da genitore, prima di tutto, voglio dire che sono un esempio per tutti noi. Hanno risposto con l’amore per la figlia agli uomini del terrore. Non possiamo cadere nell’intolleranza ingiustificata, nel panico. La logica del terrore deve essere annullata dalla cultura del rispetto, ispirata dai valori democratici che contraddistinguono l’Europa".

Anche le Fs in Veneto in lutto. Martedì durante il viaggio dagli altoparlanti dei treni viene ripetutamente diffuso il messaggio: "Tutto il personale della direzione regionale veneta partecipa al lutto per la perdita della veneziana Valeria Solesin, invitiamo i nostri clienti ad un momento di riflessione". Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni: "Ho deciso di intitolare una sala del palazzo della Regione a Valeria Solesin, il 13 dicembre prossimo, per mantenere viva la sua memoria". Lo annuncia durante la commemorazione degli attentati di Parigi, nell'aula consiliare di Palazzo Pirelli, a Milano.

Così la cerimonia, in forma civile e aperta alle persone di ogni fede, si è trasformata in un grande abbraccio tra persone diverse per storia, provenienza, credo religioso. Il messaggio di questa giornata è condensato nelle parole del patriarca Francesco Moraglia: "Sappiate che non riuscirete mai a portarci ad odiare"; in quelle del presidente dell'unione delle comunità islamiche d’Italia, Izzeddin Elzir: "I terroristi pensavano di riuscire a dividerci, a relegarci nel buio della paura, ma hanno fallito. Siamo qui uniti a dimostrarlo. Ci troveranno sempre saldi e uniti nel difendere i valori della vita e della giustizia". E in quelle del rabbino capo di Venezia, Shalom Bahbout: "I giusti non muoiono mai. Finché ci saranno persone come Valeria che costruiscono il Bene giorno per giorno, i terroristi non prevarranno. La tua morte, Valeria, ci obbliga a vivere". Nell'umanità che martedì mattina le si è stretta intorno, Valeria ha davvero lasciato il segno: è un giorno da ricordare.

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