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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vigonovo

Evasioni, sequestri per 35 milioni. Nei guai brigadiere della finanza

Nel mirino delle fiamme gialle un'azienda di Vigonovo, "quartier generale" delle frodi. Solo nella giornata di giovedì sono stati 20 gli arresti

Un'organizzazione specializzata in frodi fiscali con la mente in Riviera del Brenta. Come riportano i quotidiani locali, si tratta di una società di Vigonovo, specializzata nella produzione di materie plastiche, strutturata a puntino, nella quale ognuno svolgeva il proprio ruolo: chi riceveva clineti, chi teneva le carte di credito delle società, chi ancora si recava a Bratislava per recuperare il contante.

Nella fitta rete di intercettazioni telefoniche dell'operazione "Tailor-made", sono finiti anche un brigadiere capo della guardia di finanza in servizio a Mirano, che avrebbe ricevuto una mazzetta da 6mila euro, suddivisa in due tranche, dai vertici dell'azienda. Secondo l'accusa, il sottoufficiale avrebbe accettato la promessa di altri 4mila euro per "chiudere gli occhi" in relazione ad una verifica fiscale aperta dalla sua compagnia nei confronti della società stessa.

L'indagine andava avanti da molto tempo, condotta dal primo nucleo della guardia di finanza di Venezia e dalla compagnia di Mirano, e coordinata dalla Procura di Padova. Dopo due anni, le operazioni si sono concluse con 20 oridinanze di custodia cautelare, dieci in carcere e dieci ai domiciliari. All'appello mancano però tre nomi, fuggiti all'estero prima dell'arrivo dei finanzieri.

Si è trattata di una maxi operazione, che ha visto impegnati, nella giornata di giovedì, 300 militari in 150 perquisizioni in giro per l'Italia. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 35 milioni, tra cui figurano anche due prestigiose ville venete, una delle quali di proprietà di un 64enne di Pianiga domiciliato al Dolo, considerato come la mente dell'organizzazione criminale. Intere palazzine sono state sequestrate anche a Treviso, così come appartamenti in Riviera del Brenta e a Padova, oltre alla valle da pesca Contarina e a 500mila euro di contanti, trovati in case e uffici sottovuoto, per sfuggire al fiuto delle unità cinofile.

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