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Cronaca

Meteo Venezia: ora breve tregua, nei prossimi giorni ancora pioggia

Tre fronti temporaleschi raggiungeranno di nuovo il nordest nelle prossime ore. Intanto Bettin critica le politiche edili di Regione e Comune

Prima giornata di tregua per i cieli della provincia. Dopo il diluvio dei giorni precedenti, che tra rovesci e pioviggine ha tempestato tutto il territorio per oltre 72 ore, le precipitazioni si placano, ma non è ancora il momento di tirare il fiato. Sembra infatti che nei prossimi giorni non dovremo preoccuparci di un solo fronte temporalesco, ma di ben tre.

LE PREVISIONI – Stando a quanto riportano gli esperti, infatti, nel corso della settimana sopra l'Italia si abbatteranno altri tre fronti di bassa pressione. La situazione è destinata a peggiorare già nelle prossime ore, con qualche rovescio che dovrebbe interessare la regione già nelle ultime ore di mercoledì. Giovedì il cielo si calmerà di nuovo, permettendo al terreno e ai fiumi di respirare, ma già venerdì una violenta e rapida perturbazione porterà ancora pioggia sul nord est. Le precipitazioni si intensificheranno sabato e lunedì, e proprio all'inizio della settimana prossima si rischia di vedere la rete idrica di nuovo sotto pressione. Il rischio si somma a quello previsto dai meteorologi per metà febbraio, quando si teme che un'innalzamento delle temperature potrebbe causare lo scioglimento anticipato delle nevi, riversando altre imponenti masse d'acqua in fiumi e canali già saturi.

LE RISPOSTE – A prendere parola in questo scenario difficile, tra le emergenze ancora in corso e le polemiche contro un'amministrazione locale che non sempre risponde alle difficoltà come i cittadini vorrebbero, è l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin, che parla quasi a titolo personale: “In queste ore – spiega l'assessore - mentre, come Protezione civile e come servizi ambientali, stiamo concretamente operando per monitorare la situazione e agire nelle emergenze, occorre alzare lo sguardo e vedere oltre. Occorre cogliere il nesso sempre più stringente e drammatico tra dissesto idro-geologico e mutamenti climatici, vera origine strutturale dell’attuale emergenza. Si sentono troppe voci insulse, come quelle di chi ripete: 'chi se l’aspettava!', o troppe altre irresponsabili, che accusano il tempo, la pioggia, la neve (o d’estate la siccità). Queste variabili dipendono in grandissima parte da scelte umane, quindi da scelte politiche. Lo stesso Comune di Venezia deve ripensare più radicalmente a certe scelte – conclude Bettin - puntando decisamente all’opzione zero in materia di sviluppo urbano, in favore di riuso e restauro o di ricostruzione previo demolizione”.

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