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Cronaca Mestre Centro

Travolto da una scarica di sassi lungo la ferrata: muore un mestrino

Domenica Massimo Vianello, 58enne, dipendente Actv di Mestre, è deceduto mentre stava affrontando un sentiero attrezzato nel Vicentino

Un escursionista ha perso la vita domenica travolto da una scarica di sassi lungo la ferrata delle Cinque Cime a Valli del Pasubio, nel Vicentino. Si tratta di Massimo Vianello, di 58 anni, residente a Mestre in via Ca' Marcello. Dipendente Actv.

L'uomo era partito in mattinata con altri diciannove escursionisti dell'associazione "Amici della montagna" di Mogliano Veneto. La numerosa comitiva doveva percorrere il sentiero attrezzato numero 367, che da Bocchetta Campiglia, sopra Passo Xomo, porta al rifugio Papa. L'incidente intorno alle 11.40, a circa metà percorso, dove la ferrata corre parallela in cresta alla diciannovesima galleria: nel tratto verticale con la scaletta, dalla parete soprastante si sono staccati dei massi che lo hanno travolto. Il 58enne chiudeva la fila e si trovava ai piedi di una scaletta in ferro che gli altri compagni di viaggio stavano già percorrendo. Diciannove con lui, mentre altri sei avevano deciso di percorrere la più semplice strada delle 52 gallerie. Un grosso masso del diametro superiore a un metro all'improvviso si è staccato da sopra, colpendo in pieno la vittima assieme ad altri sassi. Traumi al torace e alla gamba. Massimo Vianello, che era un esperto escursionista, è quindi rimasto con la testa a valle e le gambe a monte. Con una ferita sanguinante alla nuca. "In trentacinque anni è il primo incidente del genere che ci succede - dichiara affranto il presidente dell'associazione Giancarlo Ronchin - qualche problema a caviglie o braccia in passato, niente più. Siamo costernati". Massimo Vianello era una "new entry", nonostante da decenni percorresse ferrate e sentieri impervi. "La prima volta era venuto la scorsa settimana in una gita in Slovenia - continua Ronchin - è stato un incidente assolutamente imprevedibile".

Subito è scattato l'allarme e il 118 ha inviato l'elicottero di Treviso emergenza e le squadre del soccorso alpino di Schio e Arsiero. L'eliambulanza, ostacolata dalla presenza di nebbia, ha dovuto sbarcare medico e tecnico all'altezza del passo. Da lì, assieme agli altri soccorritori, hanno raggiunto a piedi il luogo, dove purtroppo il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 58enne: "Si lamentava che non riusciva a respirare - dichiara il testimone - poi non c'è stato più nulla da fare". La legge della montagna è stata crudele: agli escursionisti per il pericolo di caduta di ulteriore caduta di massi è stato consigliato dal soccorso alpino di allontanarsi dalla zona il prima possibile.

Sul posto anche i carabinieri per i rilievi. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata imbarellata e calata da una quindicina di soccorritori lungo la ferrata fino al Sentiero delle gallerie da dove è stata poi trasportata a Bocchetta Campiglia, per essere affidata al carro funebre. Anche i compagni dell'uomo che si trovavano con lui al momento della disgrazia sono rientrati con una squadra del soccorso alpino. La vittima viveva da sola dopo che il suo matrimonio si era concluso con la separazione dalla moglie. "A volte può accadere che qualcuno che si trova davanti a te con qualche passo possa determinare un movimento di sassi, o magari a causarlo può essere un capriolo. Ma in questo caso non c'era niente e nessuno".

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