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Cronaca

Applausi per Michelle Obama a San Marco, una piazza blindata

Elevatissime misure di sicurezza per la visita privata della first lady nella basilica e a Palazzo Ducale venerdì. Prima atterraggio all'aeroporto

E' stata accolta con tutti gli onori. Pochi minuti a favore degli obbiettivi dei fotografi e poi via, in auto fino alla caserma Ederle di Vicenza per la sua visita ufficiale alle truppe americane nella base Usa. Pochi minuti che però hanno reso l'idea di quanto atteso (e temuto) fosse l'arrivo a Venezia della first lady statunitense Michelle Obama. Imponenti le misure di sicurezza, così come a dir poco accurate e puntigliose sono state quelle messe in campo fin dal primo pomeriggio di venerdì in vista del suo sbarco a San Marco. Avvenuto verso le 18. I sommozzatori hanno bonificato il canale della Basilica, mentre l'ingresso del Palazzo Ducale è stato transennato.

La first lady ha fatto il suo ingresso a Palazzo Ducale (in ritardo di più di un'ora) da una porta acquea, senza quindi "toccare terra". Tutt'attorno sono state diverse le persone (alcune nemmeno sapevano il motivo di tanta polizia) che si sono accalcate per poter vedere, anche solo da lontano, la moglie del presidente degli Stati Uniti, in compagnia delle sue due figlie e della madre. Una due giorni in laguna che si concluderà solo domenica mattina, quando lo stesso aereo Air Force 2 decollerà lasciando l'Italia. Alloggio al Molino Stucky e sabato mattina visita ai padiglioni della Biennale, compreso quello Usa.

L'ACCOGLIENZA IN AEROPORTO VENERDI MATTINA

L'arrivo di Michelle Obama al Marco Polo

Venerdì mattina Michelle Obama è scesa dalla scaletta dell'aereo in un abito rosso fuoco verso mezzogiorno e mezza, dopo essere decollata una quarantina di minuti prima da Malpensa. Dopodiché l'unico appuntamento ufficiale con la stampa, il tempo di qualche scatto e qualche sorriso. La moglie del presidente Usa indossava un abito rosso, mentre la figlia maggiore, Malia un abitino blu e la minore Sasha un abito bianco e nero. Insieme a loro la nonna Marian Louis Robinson. Poi il trasferimento in auto a Vicenza.

IL SINDACO BRUGNARO LE PARLA DELLA REYER

"La First Lady mi ha detto di essere felice di essere qui e io le ho detto che è nella città più bella del mondo e lei ha detto 'è vero'". Così il presidente Zaia ha raccontato ai giornalisti il commento della First Lady. "Direi che questo- ha aggiunto Zaia - deve essere una soddisfazione per i veneti. Il fatto che a Venezia arrivi la moglie del presidente degli Stati Uniti non può che essere un onore. Ma soprattutto è un riconoscimento per il Veneto e per Venezia che ha una centralità mondiale", ha concluso. A fare eco a Zaia, anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: "E' evidente che la comunità americana tiene a Venezia e c'è la voglia da parte nostra di rilanciare questa città a livello mondiale. Le ho detto che a Venezia si sta facendo la storia del basket italiano, che ho una squadra maschile e femminile". Infine anche il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, ha aggiunto parlando della famiglia Obama: "Una persona e delle persone, sia la First Lady che la figlia e la mamma, molto alla mano, simpatiche e cordiali".

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