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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Chioggia

Migranti, il sindaco di Chioggia: "Cittadini potrebbero ribellarsi"

Il primo cittadino Giuseppe Casson in una lettera avverte: "Non è tollerabile che lo Stato sconfessi le sue regole e violi il limite di immigrati nelle comunità"

Non accenna a diminuire il fenomeno degli sbarchi dei disperati sulle coste italiane che come un domino va a incidere anche nella gestione delle comunità locali. I probabili nuovi arrivi annunciati nel comune di Chioggia hanno convinto il sindaco Giuseppe Casson a scrivere una lettera aperta in cui avverte: "Non garantisco che la popolazione non si ribelli" e rilancia: "Non è tollerabile che lo Stato sconfessi le sue regole e violi il limite di immigrati nelle comunità locali".

Ecco la lettera del primo cittadino: 
 

Egregio Ministro Alfano,

nella piccola frazione di Ca' Bianca di Chioggia si sta consumando un fatto ben più grave dell'annunciato arrivo di un numero imprecisato di migranti, da ospitarsi nella dismessa caserma dell'Aeronautica: la fine ingloriosa, per mano delle Istituzioni, dello Stato di Diritto e dei principi di equità e giustizia che deve necessariamente garantire.

Ho sempre fermamente creduto, sia per formazione professionale che per intimo convincimento, che il rispetto delle regole dovesse rappresentare, per ciascun consociato, l'elemento fondante e costitutivo del nostro stare insieme. 

E vi credo ancor più, se possibile, da quando sono divenuto sindaco, le cui gravose responsabilità diverrebbero insostenibili se non accompagnate da una effettiva e sentita condivisione, nel corpo sociale, dell'irrinunciabile valore rappresentato dal rispetto del principio di legalità e delle direttive generate dalle Istituzioni.

E’ in nome dei principi sopra espressi che ho fatto miei i criteri di derivazione governativa intesi a distribuire i migranti tra i territori de diversi comuni: in quelle prescrizioni leggo la precisa volontà di coniugare i principi di necessaria ed umana solidarietà nei riguardi di chi scappa da scenari di guerra e devastazione, con l’altrettanto doverosa attenzione nei riguardi delle realtà chiamate ad accogliere.

Chioggia, in ossequio a quei criteri, ha dimostrato piena maturità, gestendo con grande equilibrio – insieme a Caritas e ad altre associazioni di volontariato presenti sul territorio – l’arrivo di migranti nella misura disposta per via governativa: peraltro, la recente sistemazione, nella frazione di Sant’Anna, di circa cinquanta richiedenti asilo, ha fatto sì che le quote riferite al Comune di Chioggia venissero già abbondantemente superate, con giustificate e condivisibili resistenze della popolazione locale, che tuttora chiede ragione del mancato rispetto, da parte del “nostro” Stato, dei criteri e dei limiti che lo Stato stesso ha posto come misura della sua azione. 

Perché, allora, proprio a Ca' Bianca, la fine dello Stato di Diritto? Perché non è tollerabile che lo Stato sconfessi le regole che lui stesso ha generato; che violi senza colpo ferire il limite di migranti posto a carico delle comunità locali, che corrisponde – non certo casualmente - alla misura di sostenibilità ed assorbibilità rispetto ad un fenomeno altrimenti destinato ad alimentare conflitti sociali potenzialmente esplosivi e probabilmente incontrollabili.

Egregio Signor Ministro, laddove il Suo Governo dovesse dare seguito all’ipotizzato ed indiscriminato arrivo di migranti a Ca’ Bianca di
Chioggia, non posso garantire ciò che fino ad oggi ho assicurato, e cioè che – in nome del rispetto delle regole da Voi stessi poste - venisse favorito un approccio maturo, da parte della popolazione, alla questione “migranti”
e soffocata sul nascere ogni forma di strumentalizzazione: credo sarebbe impossibile, anche per chi, come me, ha giurato di osservare lealmente la Costituzione, manifestare fiducia – ed alimentarla nei miei concittadini – in uno Stato addirittura incapace di rispettare le regole che ha generato.

Signor Ministro, da uomini delle Istituzioni quali siamo, non possiamo in alcun modo consentire che nella piccola frazione di Ca’ Bianca si consumi la definitiva perdita di credibilità del “nostro” Stato.

Cordiali saluti.

IL SINDACO DI CHIOGGIA
Avv. Giuseppe Casson
 

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