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Cona, la politica: «Siamo qui per dar voce alla preoccupazione dei territori»

Il Prefetto Zappalorto: «Ho una responsabilità di salute pubblica. Le strutture sono presidiate dalle forze dell'ordine. Nessun contagiato è uscito»

«Se il governo riapre Cona siamo pronti alla battaglia politica, sia sui territori sia a Roma». Cittadini, politici, rappresentati delle istituzioni locali e nazionali in presidio davanti all'ex base missilistica e centro di accoglienza di Conetta, lunedì, hanno lanciato un messaggio chiaro. «Persone che non hanno alcun titolo non devono essere presenti sul territorio», ancor più nel mezzo di un'emergenza Covid, spiegano tra gli altri Raffaele Speranzon, presidente dell'Ater Venezia, l'onorevole Elisabetta Gardini a Conetta davanti all'ex base missilistica, e il sindaco di Cona Alessandro Aggio. Il sit in è stato organizzato dalle forze territoriali e nazionali di opposizione politica, Lega e Fratelli d'Italia in particolare, in risposta alle dichiarazioni della prefettura veneziana che ha fatto sapere di essere impegnata in una ricognizione di ex caserme e strutture demaniali adatte a ospitare la quarantina di migranti della Croce Rossa di Jesolo che sono stati trovati positivi al Covid e sono stati trasferiti a Cavarzere. «Dovrebbero stare all'interno di strutture ospedaliere - dice una residente di Cona - Non ghettizzati nell'ex base e non qui a Conetta».

Jesolo e Cavarzere

«Per noi queste persone non dovevano comunque esserci, né a Jesolo né a Cavarzere, né a Cona - commenta il segretario provinciale della Lega veneziana Andrea Tomaello che domenica ha organizzato un ritrovo dei giovani della Lega a Jesolo (foto in basso) - Siamo sempre stati contro l’accoglienza. Il Ministro Salvini aveva risolto il problema in maniera ottima. Bisogna capire come si sono contagiati, poi finita la quarantena dovrebbero essere rimpatriati se non hanno i requisiti per rimanere. Spostarli da una parte all’altra e sopratutto in piccole comunità non è la soluzione anzi, aumenterà il problema e le tensioni sociali». In fermento anche Cavarzere. «Le istituzioni collaborino per risolvere la situazione che si è venuta a creare - scrive Elisa Fabian consigliera comunale -. La salute pubblica è la priorità in qualunque circostanza e proprio per non vanificare gli sforzi di questi ultimi mesi auspico collaborazione a tutti i livelli. Confermo la fiducia al sindaco Henri Tommasi, le decisioni non possono essere calate dall’alto senza coinvolgimento e in questo caso rispetto delle istituzioni che garantiscono la salute pubblica dei propri cittadini. Per evitare situazioni di “sciacallaggio sociale” è fondamentale rassicurare i cittadini e allo stesso tempo fornire l’assistenza sanitaria adeguata alle persone coinvolte, nel pieno rispetto dei diritti umanitari. Il prefetto venga a Cavarzere, incontri istituzioni e cittadini per trovare soluzioni adeguate».

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Il prefetto

«Nessuno dei positivi al Covid è fuggito dalle strutture, né a Jesolo né a Cavarzere - dice il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto che intende dare innanzitutto un messaggio di rassicurazione alla cittadinanza -. Ho parlato di Cona, non ho mai detto riapro l'ex centro di accoglienza di Conetta domattina. Sto compiendo una ricognizione degli stabili del demanio presenti nel Veneziano, a Cona come a Mira, Ceggia, Portogruaro e altri comuni, dotati di infrastrutture idonee e logisticamente poste vicine a strutture ospedaliere. Ho il dovere di garantire la salute pubblica. Devo accertarmi che queste persone contagiate - attualmente una quarantina a Cavarzere, mentre altri 40 migranti circa si trovano in quarantena a Jesolo ma non sono positivi al coronavirus - non entrino in contatto con altre. Occorre far in modo che stiano all'interno di strutture presidiate dalle forze dell'ordine, poiché non osservano le regole. Inutile strillare - afferma Zappalorto - Strillando si darà voce alla preoccupazione dei cittadini, alle esigenze della politica, ma non si risolvono i problemi».

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