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Cronaca Chioggia

Anche a Chioggia arriva il micro pacemaker "senza fili" che sta tutto dentro al cuore

Già disponibile a Mestre, il dispositivo di ultima generazione è approdato ora nell'ospedale della città clodiense. Meno invasivo, pesa 2 grammi e misura poco più di 2 centimetri

Anche a Chioggia è approdato il micro pacemaker che sta dentro al cuore: un'innovazione tecnologica che circa un paio di mesi fa è approdata per la prima volta a Mestre ed ha coinvolto finora pochi centri in Veneto e che rappresenta l’ultima frontiera nel campo cardiologico. Recentemente proprio una signora di Chioggia è stata selezionata per questo tipo di tecnologia ed è stata sottoposta all’intervento eseguito dal responsabile del servizio di Elettrofisiologia della Cardiologia di Chioggia, il dottor Gabriele Boscolo, insieme alla dottoressa Michela Bevilacqua.

Poco più grande di una pillola, un decimo della grandezza di un pacemaker convenzionale, il pacemaker “senza fili” è una vera e propria cardiocapsula che viene interamente posizionata all’interno del cuore. Pesa 2 grammi e misura poco più di 2 centimetri. La durata della batteria, contenuta all’interno della capsula, può arrivare fino a quattordici anni. Un micro stimolatore del cuore dedicato a pazienti selezionati: è infatti indicato per soggetti che non possono “ricevere” un pacemaker tradizionale per anomalie venose, è indicato per persone che hanno avuto pregresse infezioni del sistema di stimolazione tradizionale, o ancora che per conformazioni anatomiche toraciche e/o per attività personali, risultino particolarmente esposti al rischio di rottura degli elettrocateteri tradizionali.

“Il micro pacemaker viene impiantato direttamente nella cavità cardiaca passando attraverso la vena femorale e non prevede l’impianto di elettrodi di stimolazione – ha spiegato il primario della Cardiologia, dottor Roberto Valle - una volta posizionato, viene ancorato al cuore attraverso piccoli ganci appositamente progettati ed emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco attraverso un elettrodo posto sul dispositivo stesso”.

“Fino ad oggi le procedure di impianto di pacemaker prevedevano la creazione di una tasca sottocutanea dove veniva alloggiato il pacemaker che era poi connesso al cuore attraverso un filo - ha continuato Valle insieme al dottor Gabriele Boscolo - il nuovo pacemaker invece non necessita di alcun filo o catetere e non richiede incisioni nel torace, né la creazione di una tasca sottocutanea; tutto il sistema, inclusa la batteria per alimentarlo, è contenuto all’interno della cardiocapsula che viene rilasciata all’interno del ventricolo destro; si elimina così il rischio di potenziali complicanze legate alla procedura tradizionale, come la possibilità di infezioni e che i cavi si deteriorino nel tempo. Si rende inoltre l’impianto invisibile vista l’assenza di cicatrici”.

Il direttore della Ulss 3, Giuseppe Dal Ben, ha commentato così il risultato raggiunto: “Il pacemaker ‘senza fili’, impiantato direttamente all’interno del cuore, è un risultato importante del progresso delle tecnologie medicali. Altrettanto importante è che anche in un Ospedale come quello di Chioggia sia possibile utilizzare queste innovazioni: è la certificazione del livello raggiunto dalla nostra sanità anche nelle strutture di rete, e delle capacità professionali delle nostre équipe specialistiche”.

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