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Cronaca

Passera: "società stressate perdono coesione", "il Mose va completato"

Al Digital Economy Forum a Venezia il ministro sottolinea la necessità di creare nuovi posti di lavoro e di convincere l'Europa a non trattare gli investimenti speciali come spese correnti

“In tutto il mondo, ed è la storia che ce lo dice, non bisogna mettere eccessivo stress alle società perché poi l'effetto può essere anche la riduzione della coesione sociale". Ad affermarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, a margine del “Digital Economy Forum Content” il summit sulle economie digitali, promosso dall'ambasciatore degli Stati Uniti David H. Thorne a Venezia, in ca' Giustiniani, la sede della Biennale.

In tutta Europa infatti, ha sottolineato Passera, “abbiamo già visto come a valle di periodi di recessione troppo prolungati nascono movimenti di intolleranza all'interno delle società". Nel nostro Paese, ha proseguito, vi è fortunatamente “una società forte e una coesione sociale altrettanto forte”. Tuttavia si rende sempre più necessario “fare di tutto per favorire il riavvio dell'economica e della creazione di posti di lavoro per evitare che ci siano effetti negativi”.

Quando gli è stato chiesto se a suo parere fosse collegabile a queste nuove temute tensioni sociali il recente attentato di Genova, il rappresentante del governo ha detto di volersi riferire esclusivamente alla situazione europea, "Per il resto non commento altri episodi".

L’Europa e l’aspirazione italiana all’esternalizzazione sono state, infatti, al centro del suo intervento: “In Italia abbiamo fatto una norma per rendere finanziabili le infrastrutture anche attraverso obbligazioni legate a singoli progetti, veri e propri project-bond. Magari questo può essere un modello che anche in Europa può diventare accettabile”.

Come già rilevato dal premier Monti, è necessario, ha sottolineato ancora il ministro, “convincere l'Europa che talune tipologie di investimento non possono essere considerate alla stregua della spesa corrente". Da qui una promessa: "Per costruire futuro e competitività del nostro Paese faremo di tutto e Monti ha credibilità e ruolo per convincere l'Europa a togliere da certi vincoli del fiscal compact talune tipologie di investimento come quelle per il digitale".

Qualche parola, infine, il ministro l’ha spesa anche per la questione Mose (il sistema di dighe mobili che si presume dovrà salvare Venezia dal fenomeno dell'acqua alta): l’opera "deve essere completata perché se ci chiediamo quanto sarà il beneficio ottenuto da Venezia dall'Italia e dal mondo con questa opera vediamo che è molto, molto, superiore a quello che ci costa".
Secondo l'esponente di governo questa struttura di salvaguardia non contrasta con il problema delle grandi navi in bacino. La politica del governo, ha spiegato, è di “regolamentare il passaggio delle grandi navi dovunque possano creare dei problemi: è stato fatto un decreto che verrà realizzato in tempi opportuni e questa è la dimostrazione che bisogna intervenire sia sui funzionamenti di quel che succede sia sulle strutture che possono garantire la salvaguardia di Venezia nel tempo".

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