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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Aveva sottratto 140mila euro alla parente disabile: dovrà scontare 3 anni di reclusione

La condannata era stata nominata amministratrice di sostegno della donna, con problemi mentali. L'accusa era partita dalla terza sorella che aveva notato i cospicui ammanchi

Era stata nominata amministratrice di sostegno di una parente stretta con problemi mentali, che le impedivano di gestire, tra le altre cose, il suo patrimonio. Come riportano i quotidiani locali, la donna, una ultra 50enne di Mirano, si sarebbe intascata poco più di 140mila euro solo nel 2010, appropriandosi, di fatto, di denaro non suo. La denuncia è partita dalla sorella, costituitasi parte civile al processo penale, che aveva notato i cospicui ammanchi. Il Tribunale di Venezia ha quindi condannato giovedì l'imputata a 3 anni e due mesi di reclusione per peculato, senza la sospensione condizionale della pena, a testimoniare la gravità di quanto occorso

I primi 50mila euro sarebbero stati sottratti dopo la scadenza di alcuni buoni ordinari sui quali erano stati investiti parte dei soldi della donna disabile. Altro denaro, per una cifra vicina ai 66mila euro sarebbe stato prelevato a più riprese da una filiale della banca Friuladria, mentre altri 24mila sarebbero stati stornati in assegni. Si tratta di un reato molto grave, ragion per cui le indagini effettuate dalla guardia di finanza si sono rivelate piuttosto delicate. Il reato di peculato prevede una pena ingente, in quanto riguarda pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio: il ruolo di amministratore di sostegno, infatti, deve essere affidato direttamente da un giudice, a seguito di controlli specifici sulla fedina penale di chi ne fa richiesta.

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