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Cronaca Chioggia

Troppo tardi, i molluschi "al cadmio" sono già sulle tavole degli italiani

L'operazione dei carabinieri di Chioggia ha portato alla denuncia di dieci pescatori che operavano in acque vietate per poi falsificare i documenti: "Impossibile saperne la quantità"

Troppo tardi ormai. Le cappesante e gli altri molluschi "al cadmio" scoperti dopo un'operazione dei carabinieri della compagnia di Chioggia sono già finiti sulle tavole degli italiani. Il metallo pesante, altamente tossico, si trovava nei prodotti pescati perché raccolti in acque vietate a Porto Tolle, nel Rodigino. I pescatori (dieci), per aggirare i controlli, avwvano predisposto dei documenti sanitari che attestavano come i prodotti fossero invece stati pescati nel Sandonatese. Solo attraverso il confronto con i tracciati radar gli inquirenti sono riusciti a smascherare il piano. Ma ormai parte della merce veva già imboccato la filiera alimentare.

Non c'è modo di capire quali quantità di molluschi vietati siano finiti sul mercato, secondo l'Ansa. In quelli esaminati, tuttavia, la percentuale di cadmio era piuttosto alta, al punto che le autorità sanitarie erano state costrette a disporre immediatamente lo stop alla pesca nella zona di San Donà, come ricordano i carabinieri. Lo stop è durato per circa un mese, fino a quando, con alcune analisi, non si è capito che il problema non era la zona dichiarata di provenienza dei molluschi, ma che evidentemente i documenti presentati dichiaravano il falso.

Quindi quei molluschi "al cadmio" dovevano provenire da qualche altra parte. Per aver indotto la chiusura dell'area di pesca inizialmente sospettata dell'inquinamento i 10 pescatori, oltre che di frode in commercio e falso in atto pubblico, dovranno rispondere anche di procurato allarme.

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