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Cronaca Pianiga / Via Papa Albino Luciani

Coniugi morti in casa a Pianiga, è giallo: ipotesi omicidio-suicidio

La scoperta mercoledì pomeriggio all'interno di una abitazione di via Luciani. Sono deceduti Gianni Garbin di 57 anni e Daniela Masaro, di 55

La parola che più ricorreva tra le strade di Pianiga era "splendido". Termine che fa da contraltare invece a una realtà tragica, che lascia senza parole. Due persone sono morte, dopo aver superato tante difficoltà in una vita che non sempre si è rivelata semplice. Nonostante ciò coloro che si fermavano con gli occhi sbarrati a quella piccola villetta di via Luciani, a due passi dalla chiesa del paese, non facevano che ricordare quanto altruista fosse Gianni Garbin, 57 anni. Dipendente del ramo commerciale della ditta Bugin Carni di Santa Maria di Sala. "Educato, gentile, non possiamo credere a quello che è successo - dichiara sgomento il sindaco Massimo Calzavara, che conosceva il 57enne e la moglie - Anche per il fatto che questa è una storia che ancora è senza perché".

LE INDAGINI: GARBIN AVEVA PAURA DI PERDERE IL LAVORO

Coniugi trovati morti in casa a Pianiga

Gli unici punti fermi in questa vicenda sono i due cadaveri all'obitorio dell'ospedale di Dolo a disposizione della magistratura: quello di Gianni Garbin e quello della moglie Daniela Masaro, 55 anni, infermiera nella centrale di sterilizzazione del nosocomio della Riviera del Brenta. Lei è stata trovata priva di vita in camera da letto, sul pavimento. Distesa a pancia in giù. Sul corpo a un primo esame esterno del medico legale nessun segno che possa far pensare a una morte violenza. Niente sangue, nessuna ferita da arma da taglio e segni di strangolamento. Servirà l'autopsia per stabilire le effettive cause della morte, se siano naturali o meno. Gianni Garbin, invece, si è tolto la vita in garage. Impiccandosi. Inutile per lui l'arrivo dell'ambulanza, è spirato in un angusto box lasciando un messaggio in cui chiede scusa ai propri cari, con ogni probabilità al figlio Antonio, 19 anni, una promessa del tennis. Il giovane, che al momento della tragedia non si trovava in casa, ed è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato da carabinieri e magistrato: secondo i vicini viveva spesso da una zia.

"GIANNI? UN UOMO SPLENDIDO. SEMPRE DISPONIBILE"

L'allarme è stato lanciato da un cognato della coppia, marito della sorella di Daniela Masaro, che ha ricevuto una telefonata in cui l'uomo dichiarava "siamo in pericolo". Inutile la corsa in via Papa Luciani: il garage era aperto, così come la porta di casa dell'appartamento. Erano da poco passate le 14 di mercoledì, dopodiché sono arrivati sul posto i carabinieri della tenenza di Dolo, della compagnia di Chioggia e del nucleo investigativo di Venezia. Sono comparse le tute bianche della scientifica e al termine della prima fase dei rilievi le onoranze funebri, di fronte ad alcuni residenti basiti, hanno trasportato all'obitorio le salme di una vicenda che ancora non ha contorni nitidi.

I COLLEGHI DI DANIELA: "DONNA MOLTO PRECISA"

Omicidio-suicidio? Tragedia? Impossibile per ora stabilirlo, prima dell'autopsia. La chiave del giallo potrebbe risiedere proprio in quelle parole scritte da Garbin prima di togliersi la vita. Non si sarebbe quindi trattato di un gesto d'impeto, bensì almeno in minima parte ponderato. I carabinieri stanno cercando di far luce sulla sua sfera personale, oltre che lavorativa. Gianni Garbin aveva preso dei giorni di ferie, almeno da inizio settimana, quindi era rimasto a casa. Fatto sta che la coppia di coniugi aveva dovuto convivere anche con alcuni presunti problemi della moglie: "Alcolismo", secondo quanto dichiarato più volte e in maniera concorde dai residenti. In un periodo comunque funestato da un grave lutto in famiglia: la morte della sorella di Daniela Masaro, cui la donna era molto legata. L'autopsia servirà anche a stabilire gli orari dei rispettivi decessi: è anche possibile infatti che quel messaggio lasciato dalla vittima sia stato scritto dopo la morte dell'infermiera 55enne. La donna potrebbe essere stata trovata priva di vita in camera da letto, al secondo piano della palazzina, e solo in un secondo momento il marito potrebbe aver concepito l'idea di farla finita. Magari anche dopo diverso tempo. Sempre che non si sia trattato di un femminicidio, anche se per ora non ci sono elementi per confermarlo.

I carabinieri stanno cercando di stabilire anche se Gianni Garbin prima di raggiungere il garage abbia comunicato anche con altre persone. Magari non telefonando, ma scrivendo SMS o messaggi. E' uno degli ambiti dell'indagine "più caldi" in questo momento. E proprio l'accompagnamento in caserma del figlio della coppia potrebbe in questo senso fornire spunti per l'inchiesta.

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