Morto l'architetto Vittorio Gregotti: fu docente allo Iuav di Venezia
È scomparso domenica mattina. Aveva 92 anni. Dal 1974 al 1976 direttore delle arti visive e architettura della Biennale
È morto domenica mattina a Milano l'architetto Vittorio Gregotti, di 92 anni. Lo riporta Ansa, secondo cui era ricoverato per una polmonite da coronavirus. Gregotti, uno dei professionisti più stimati in assoluto nel suo campo, è stato tra l'altro docente ordinario di composizione architettonica all'Istituto universitario di architettura di Venezia (Iuav). A dare notizia della scomparsa è Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano.
Se ne va,in queste ore cupe,un Maestro; un docente,editorialista,uomo delle istituzioni,che-restando sempre prima di tutto un architetto-ha fatto la storia della nostra cultura.Concependo l’architettura come una prospettiva sull’intero mondo e l’intera vita.Che grande tristezza. pic.twitter.com/Z6r4PgLjSu
— stefano boeri (@StefanoBoeri) March 15, 2020
Gregotti era legato a Venezia non solo per la sua attività di docente: dal 1974 al 1976, infatti, è stato direttore delle arti visive e architettura della Biennale. Messaggi di affetto stanno arrivando in queste ore da tutto il mondo, in particolar modo da parte di colleghi e appassionati del settore.
Nato a Novara nel 1927, si è laureato nel 1952 al Politecnico di Milano ed è stato docente ordinario di composizione architettonica all'Istituto universitario di architettura di Venezia. Per la Triennale di Milano è stato responsabile della sezione introduttiva nel 1964; dal 1974 al 1976 è stato direttore delle arti visive ed architettura della Biennale di Venezia. Tra i suoi libri ''La città visibile'' (Einaudi), ''Cinque dialoghi necessari'' (Electra), ''L'architettura dell'espressionismo'' (Fabbri), ''New directions in Italian Architecture'' a New York. Gregotti ha curato anche la rubrica ''Architettura'' per il settimanale Panorama, collaborava al Corriere della sera e ha diretto le riviste ''Rassegna'' e ''Casabella''.