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Cronaca

È morto Gianni De Michelis, anima veneziana del Partito Socialista

Aveva 78 anni, era stato vicesegretario del Psi e più volte ministro. Il cordoglio della politica locale

Gianni De Michelis, importante esponente del Partito Socialista Italiano e più volte ministro nel corso degli anni Ottanta, è morto nella notte tra venerdì e sabato. Aveva 78 anni, era nato a Venezia e aveva anche insegnato all'università Ca' Foscari. De Michelis era stato esponente di spicco del Psi di Craxi, di cui fu a lungo vicesegretario e capogruppo alla Camera. Dall'89 al '92 è stato ministro degli Esteri, firmando tra l'altro i trattati di Maastricht. Tra gli altri incarichi di governo anche quello di ministro del Lavoro.

Il cordoglio della politica veneziana

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, lo ricorda come «cittadino passionario ed illuminato, capace di anticipare e interpretare i cambiamenti sociali e politici di Venezia e d’Italia dal dopoguerra fino ad oggi. Gianni ha sempre avuto a cuore la nostra città ed è stato un grande statista: l’aeroporto, il passante, la rete infrastrutturale del Veneto e la legge speciale per Venezia, solo per citare qualche esempio, si sono sviluppati grazie alla sua forza politica. Mi attiverò per organizzare un convegno per raccontare il suo ruolo. Oggi è il momento del dolore, se ne va un grande veneziano». Parole di stima anche da parte del deputato Pd Nicola Pellicani: «La notizia della sua scomparsa mi rattrista profondamente. Gianni ha svolto un ruolo politico di primo piano e a sempre lavorato per costruire una visione della città che permettesse a Venezia e Mestre di confrontarsi con la contemporaneità. Spesso non sono stato d'accordo con le sue idee, ma poche persone come lui sono state capaci di conciliare importanti dimensioni dell'azione politica, dalla attenzione al governo della città, all'approfondimento culturale e all'azione a livello nazionale e internazionale».

Università

De Michelis si è laureato in chimica all'università di Padova nel 1963 e ha iniziato l'attività accademica, prima come assistente e poi come professore incaricato, divenendo professore associato di Chimica nel 1980 alla Ca' Foscari di Venezia. Dopo un lungo periodo di aspettativa dovuto agli impegni politici e istituzionali è tornato all'insegnamento universitario dal 1994 fino al 1999.

Carriera politica

De Michelis inizia la carriera politica come consigliere e assessore all'Urbanistica del Comune di Venezia nel 1964. Dal '76 è deputato alla Camera e poi ministro. Quando fu a capo del dicastero del Lavoro e della previdenza sociale fronteggiò le critiche che investirono i socialisti per il taglio dei punti della scala mobile e il conseguente referendum abrogativo del 1985 promosso dal Partito Comunista.

Tangentopoli

De Michelis viene travolto, insieme alla classe dirigente socialista, negli scandali di Tangentopoli. A seguito delle inchieste giudiziarie del pool "Mani pulite" è sottoposto a vari procedimenti giudiziari, assolto, e condannato in via definitiva a 1 anno e 6 mesi, patteggiati per corruzione nell'ambito delle tangenti autostradali del Veneto, e 6 mesi patteggiati nell'ambito dello scandalo Enimont.

Il partito

Nel 2001 De Michelis fonda insieme a Bobo Craxi, figlio di Bettino, con quel che resta del piccolo movimento, il Nuovo Psi, partito che nasce in aperta polemica con la sinistra italiana e che, pertanto, sceglie di confluire nella Casa delle Libertà di Berlusconi. Dalla nascita del partito De Michelis ricopre la carica di segretario nazionale per 6 anni.

La famiglia

È il secondo lutto in pochi mesi per la famiglia De Michelis: pochi mesi fa, nell'agosto 2018, è morto il fratello Cesare, presidente della casa editrice veneziana Marsilio, anche lui ex docente universitario.

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