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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Porto Marghera

Morto Giuseppe Bono, per vent'anni alla guida di Fincantieri

Il cordoglio del presidente della Repubblica e della premier. La società: «Un grande condottiero». Zoppas: «Un amico». Brugnaro: «Venezia non dimenticherà il suo impegno». Marinese: «Abbiamo perso un vero capitano d’industria»

«Ci lascia un grande condottiero. Per due decenni alla guida di Fincantieri, Giuseppe Bono ha dato un contributo fondamentale per il rilancio della navalmeccanica italiana che oggi può vantare indiscusse leadership mondiali». Così il presidente Claudio Graziano e l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero alla notizia della scomparsa di Giuseppe Bono, già amministratore delegato di Fincantieri ed ex presidente di Confindustria Friuli-Venezia Giulia.

«A nome di tutti i nostri colleghi vogliamo ricordare colui che ha rappresentato una figura di riferimento per l’industria nazionale. Giuseppe Bono ha sviluppato e portato avanti una visione coraggiosa e lungimirante, con un’attenzione costante alle persone, raccogliendo sempre le sfide più difficili e perseguendo sempre l’interesse del Paese. Il fermo rispetto del lavoro come valore primario è stata la cifra distintiva e il faro della sua azione. La sua morte addolora profondamente tutta la comunità di Fincantieri che, in un momento così triste, vuol far sentire la sua vicinanza alla famiglia».

«Ciao Giuseppe, la tua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti noi», le parole di Matteo Zoppas, past president di Confindustria Venezia e Veneto. «Abbiamo militato insieme, per anni, in Confindustria: era uomo di grande esperienza aziendale, politica ed istituzionale.  Ma prima di tutto era un amico, una persona di una entità morale molto al di sopra del comune. Nel 2018 – racconta Zoppas - quando qualcuno aveva avanzato l’idea di una sua sostituzione in Fincantieri, in rappresentanza di Confindustria veneto mi unii al coro di apprezzamenti, chiedendo al governo di allora di procedere sulla base del criterio del merito, visti i risultati eccezionali che aveva saputo portare».

La storia

Bono ha segnato la storia delle partecipate pubbliche per oltre mezzo secolo. Classe 1944, era un calabrese doc, nato a Pizzoni, piccolo paese ora nella provincia di Vibo Valentia. Laureato in Economia e commercio, Bono ha iniziato la carriera nel gruppo Fiat, riporta l'agenzia Dire. Nel 1997 è approdato in Finmeccanica con l'incarico di direttore generale per salire ancora nel 2000 con la nomina di amministratore delegato. Così è iniziata una lunga storia durata 20 anni: è un record quello che segna Bono al timone del gruppo navalmeccanico. Una storia complessa che vede all'inizio Bono impegnato a tirare Fincantieri fuori dalle secche in cui si trovava. E da azienda praticamente decotta, prima è stata risanata e poi rilanciata fino a conquistare la leadership sui mercati internazionali. Bono ha guidato dunque il gruppo per 20 anni esatti. Questa mattina anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni hanno inviato i loro messaggi di cordoglio e vicinanza personale alla famiglia. 

Porto Marghera

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha ricordato Giuseppe Bono per il suo impegno per Venezia. «È riuscito a fare dello stabilimento di Porto Marghera un polo altamente specializzato nella costruzione di navi da crociera. Venezia non dimenticherà il suo impegno per sostenere la nascita e lo sviluppo del Salone Nautico e la dedizione nel fare del cantiere navale di Marghera un luogo d’eccellenza che ancora oggi, riuscendo a occupare a livello mondiale importanti quote di mercato, dà lustro alla città e, soprattutto, garantisce molti posti di lavoro. Arrivi a tutti i suoi cari e in particolar modo alla famiglia l’abbraccio di Venezia e il sincero grazie per un uomo che ha veramente voluto bene alla nostra città». «Profondo cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Bono - commenta il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese - Oggi abbiamo perso un vero capitano d’industria. Una persona straordinaria che ha creduto nel valore del Made in Italy e rilanciato un’azienda strategica per il Paese trasformandola in una perla. Non dimenticheremo mai la vicinanza che ha sempre dimostrato a Marghera e l’attenzione agli equilibri del nostro territorio. Indelebile il mio personale rapporto con lui, un uomo dalla grande umanità e rara intelligenza. Giuseppe, mancherai a tutti noi».

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