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Cronaca Meolo

È morto il pioniere veneziano del kayak freestyle

Massimo Benetton di Meolo, il campione che "domava" i fiumi. Secondo ai mondiali di rodeo in Inghilterra del 2022. I colleghi: «Uno dei più preparati del Paese. La sua una morte anomala». Il dolore della famiglia, il cordoglio delle istituzioni

«È morto un campione. Il pioniere del kayak freestyle e rodeo in Italia, canoista estremo e uno dei più preparati del Paese». Arcangelo Pirovano Todeschini, socio fondatore della Federazione italiana di canoa turistica, non si dà pace per la morte di Massimo Benetton, "Max la bomba", come lo chiamavano, perché lui per tutti era davvero inarrivabile. Benetton, 54 anni, originario di Meolo, è morto martedì sera lungo il torrente Aurino dov'era andato ad allenarsi, come sempre, dopo il lavoro insieme ad altri appassionati. Stava facendo una discesa in località Caminata di Tures. Ad un certo punto, secondo il racconto dei colleghi che hanno provato a salvarlo lanciandogli una fune, è finito in un buco (si dice in gergo così quando l'acqua sovrasta un grosso masso e crea una corrente che trattiene il kayak). I tentativi di tenerlo in vita sono stati vani. E nessuno riesce ad accettare che un canoista del suo calibro abbia potuto perdere la vita.

«Il buco non è stato il problema, perché lui con i buchi ci giocava - spiega Todeschini -. Dato l'orario in cui è entrato nel fiume, di sera dopo il lavoro, era sicuramente andato ad allenarsi: nulla di pericoloso. Esperto e preparato com'era sapeva benissimo quali manovre compiere con il salvagente, che sicuramente indossava martedì. Il buco per un professionista è un momento di divertimento». Per chi conosceva Max Benetton, dev'essere stato vittima di un malore. «Dentro al buco non l'hanno visto eskimare - riferisce l'amico Didy dalle Filippine - poi hanno lanciato la corda, ma senza successo. Quando sono riusciti a recuperarlo ed è arrivato l'elisoccorso il cuore quasi non batteva più».

Max Benetton che ha introdotto il kayak freestyle una trentina d'anni fa in Italia, è considerato una delle massime espressioni della canoa italiana, anche per aver innovato le tecniche di realizzazione delle barche vedendo il potenziale dell'uso della fibra di carbonio che, come nelle biciclette, riduce il peso della barca e le permette di "volare". «Avevo avuto l'onore di conoscere Max nei fiumi trent'anni fa, al Canoa club di Ponte di Piave», ricorda il compagno e istruttore di kayak di Treviso, Cristian Bertolin. 

La lunga esperienza del campione - secondo posto ai mondiali di freestyle in Inghilterra nel 2022 - e per dieci anni alla Cicli Pinarello della Marca, gli aveva fatto pensare a quei primi esperimenti con materiali innovativi anche sui kayak. «Ha dato un contributo enorme con i modelli che portano il suo nome - continua Bertolin - Lui era l'atleta, sapeva coinvolgere, entusiasmare, consigliare e accompagnare. Ha messo le sue competenze e la grande esperienza a disposizione dello sport e degli altri, vivendo completamente il kayak - ricorda Bertolin - Ha pagaiato in Europa, Nuova Zelanda, Stati Uniti. Era una persona semplice e disponibile. Il torrente Aurino è certamente molto impegnativo. Ma la morte di Max è completamente anomala, è una fatalità. Una persona esperta come lui aveva pagaiato di sicuro al di sopra di quel livello».

«Didy, valdostano, era con lui durante la discesa - spiega Dino Torno, altro amico di Benetton che è nelle Filippine da otto anni -. Max è finito in un buco, forse ha battuto la testa. Ora capiremo cosa è successo. Per me era un fratello minore. Aveva progettato di cambiare vita come ho fatto io. A dicembre voleva farmi una sorpresa e venire da me all'isola di Boracay, nelle Filippine». A San Candido il campione si era invece trasferito pochi mesi fa. Faceva ancora il meccanico su bici elettriche e girava anche in Italia e all'estero in trasferta. Benetton lascia l'anziano papà a Meolo, il figlio Leonardo, i fratelli Gianni e Lucia, che lo hanno ricordato così: «Era entusiasmo puro, fuori dalla norma. Qualsiasi sport intraprendesse doveva arrivare al massimo delle sue possibilità. È stato un papà grandioso, un compagno premuroso, un fratello coinvolgente». Il sindaco di Meolo Daniele Pavan ha rivolto le condoglianze alla famiglia e alla nipote Alice Benetton che è assessore alla Cultura del Comune, a nome di tutta la comunità.

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