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Cronaca

È morto Luigi Ricciardi, per 20 anni primario di Ortopedia all'Umberto I

Nato a Mestre, è stato ortopedico di fama internazionale. Ha operato migliaia di suoi concittadini, e viene ricordato ancora oggi per la grande umanità che ha caratterizzato la sua figura di medico

È mancato nella giornata di ieri il professor Luigi Ricciardi, ortopedico di fama internazionale, per vent'anni primario dell'Ortopedia dell'Umberto I di Mestre.

Laureatosi a Padova nel '49 e specializzatosi a Bologna presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli, Luigi Ricciardi era stato allievo prediletto del professor Pais, uno dei padri dell'Ortopedia moderna; a soli 36 anni divenne primario del reparto di Ortopedia dell'ospedale Civile di Cosenza, che diresse dal '62 al '75. Trasferitosi a Mestre, ha diretto il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'Umberto I dal 1975 al 1995, due decenni nei quali l'Ortopedia mestrina è stata un punto di riferimento nazionale ed internazionale per il trattamento di diverse patologie, in particolare per il trattamento delle fratture con i fissatori esterni. All'Umberto I dirigeva un reparto di 90 letti con un'equipe di 13 medici.

Appassionato studioso e innovatore, aveva ideato un percorso di trattamento che prevedeva la riduzione della frattura in sala operatoria con l'applicazione del fissatore esterno e l'evoluzione del callo di frattura attraverso uno studio ecografico ed estensimetrico, ricercando in tal modo la guarigione biologica della frattura. Altro campo di interesse di Luigi Ricciardi è stata la chirurgia protesica dell'anca: primo ortopedico in Italia ad impiantare una protesi dell'anca nel cane, ha ideato in seguito una protesi a vite che è stata utilizzata per molti anni in diverse scuole di ortopedia in Italia.

Ricciardi ha ricoperto importanti cariche a livello nazionale e internazionale: nel 1986 è stato il primo ortopedico ospedaliero ad essere presidente unico del Congresso nazionale italiano che si è svolto al Lido di Venezia; è stato, inoltre, vicepresidente della società italiana di Ortopedia e Traumatologia dal 1992 al 1994. Nel periodo trascorso all'Ospedale di Mestre, sua città natale alla quale era molto legato, ha operato migliaia di suoi concittadini, e viene ricordato ancora oggi per le sue riconosciute capacità chirurgiche ma, soprattutto per la grande umanità che ha caratterizzato la sua figura di medico.

Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha espresso il proprio cordoglio: «Il contributo che ha dato alla crescita della sanità veneta come primario ortopedico a Mestre per oltre vent’anni non sarà dimenticato. Nel momento in cui inviamo a lui l’ultimo saluto, esprimiamo anche un grazie per l’opera che ha svolto con tanta passione professionale. In anni ancora lontani dal livello tecnologico che caratterizza oggi l’attività ospedaliera è stato un precursore delle più moderne applicazioni in ambito ortopedico, alcune delle quali da lui stesso pensate. Un lavoro che, a ragione, lo colloca tra le figure più illustri dell’ortopedia moderna».

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