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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mose, avanti lavori e manutenzione per concludere nel 2025

Riunione istituzionale al provveditorato. Il ministro Giovannini: «Gli ostacoli sono stati superati, lasciamo una situazione stabilizzata». Allo studio l'impianto fotovoltaico per la sostenibilità energetica

Sfatate le «ipotesi pessimistiche», come nota il ministro Giovannini, il Mose ha dimostrato di funzionare. Ora l'impegno è rivolto alla manutenzione di questa opera colossale e al suo completamento definitivo, che è previsto per il 2025. Con alcune novità, tra cui il progetto di realizzare un vasto impianto fotovoltaico che dovrebbe garantire l'autosufficienza energetica e produrre un surplus di energia da immettere nella rete cittadina. Il punto è stato fatto stamattina in una riunione nella sede del provveditorato, a Venezia, con tutte le autorità interessate: i ministri Giovannini, Brunetta e D'Incà, i sindaci Brugnaro (Venezia), Armelao (Chioggia) e Cavallino Treporti (Nesto), il provveditore Tommaso Colabufo, il capo dipartimento delle opere pubbliche del Mims, Ilaria Bramezza, e il commissario del Mose Elisabetta Spitz.

«Abbiamo definito meglio il piano delle manutenzioni che assicureranno il funzionamento negli anni a venire - spiega il ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini - e il prossimo governo avrà una serie di punti fermi dai quali ripartire. In venti mesi - ha aggiunto - abbiamo superato la crisi del Consorzio Venezia Nuova», con il piano finanziario del commissario Miani, e «reperito i 538 milioni di euro per completare l'opera». Il ministro ha evidenziato anche il tema dell'installazione dei sistemi di sicurezza, definiti con questura, guardia di finanza e capitaneria di porto, «che permetteranno di sventare eventuali attacchi cibernetici».

Il cronoprogramma - come riepilogato da Spitz, commissario del Mose - prevede nel 2023 la conclusione delle opere alle bocche di porto e poi, fino al 2025, il completamento di tutti gli elementi complementari, tra i quali il "Piano Europa" (ovvero le misure di mitigazione e compensazione ambientale) e gli interventi nei comuni di Treporti e Chioggia. Il sindaco Brugnaro ribadisce: «Abbiamo dimostrato che il Mose funziona. Lo abbiamo presentato a tanti ambasciatori internazionali e non a caso la città di New York sta valutando di creare un sistema di protezione simile per Manhattan». Il primo cittadino ha anche sottolineato l'importanza di rifinanziare la Legge speciale «per almeno 150 milioni di euro», perché «nel 2024 avremo finito i soldi per la manutenzione di Venezia».

La riunione è stata anche l’occasione per fare il punto su altri importanti dossier: la gestione delle grandi navi, la prossima costituzione dell’Autorità per la laguna, il "protocollo fanghi" e il piano morfologico. In particolare, sono stati illustrati gli obiettivi raggiunti dal presidente dell'Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio, per quanto riguarda la realizzazione degli approdi temporanei nell’area di Marghera e Chioggia, dopo che il governo è intervenuto per vietare il transito delle grandi navi nel Bacino di San Marco. Gli approdi temporanei verranno ulteriormente potenziati con banchine a Chioggia, Monfalcone e Trieste. È stata poi ricordata l’imminente conclusione dell’iter di approvazione del protocollo fanghi e le semplificazioni intervenute riguardo ai contenuti e le procedure per l’approvazione del piano morfologico della laguna.

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