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Cronaca

Mose, anche dal Cvn si sorride al commissario: "E' una garanzia"

Il direttore generale del Cvn Hermes Redi convinto che non ci saranno ripercussioni. Intanto la politica saluta con favore la decisione "romana"

C'è chi saluta con favore l'avvento del commissario alla guida del Consorzio Venezia Nuova, e c'è chi guarda con curiosità a ciò che accadrà e soprattutto si chiede se l'opera sarà conclusa nei tempi stabiliti. Intanto l'avvento della nuova guida del Consorzio sarà tra una decina di giorni, mentre venerdì è prevista una riunione dell'attuale Cda. Del resto che l'autorità Anticorruzione, cui non arriverà alcuna memoria difensiva, ma solo una lista di puntualizzazioni, potesse optare per questa soluzione era già messo in conto anche dai nuovi vertici del Cvn. Anche il direttore generale del Cvn, Hermes Redi, si dimostra attendista ma anche ottimista, sottolineando come un commissario potrebbe anche creare le condizioni affinché il Mose possa essere terminato nei tempi previsti. "Capisco che si sia deciso di nominare un uomo di garanzia per lo stato, vista l'importanza dell'opera", spiega il direttore generale, il quale comunque si dice tranquillo sull'operato tecnico e finanziario di questo ultimo anno e mezzo, da quando sono stati cambiati i vertici del Consorzio. "Non abbiamo atteso l'arrivo delle varie tranche di finanziamenti da parte dello Stato, che avrebbero comportato un allungamento dei tempi di tre anni, ma ci siamo rivolti alle banche per poter continuare a operare". Commissario o non commissario, ciò che interessa principalmente sono i soldi: saranno effettivamente tagliati i finanziamenti per la costruzione dell'opera? In quel caso, è inevitabile, i tempi potrebbero allungarsi: dei 400 milioni promessi dal Cipe il Governo potrebbe tagliarne 137.

Anche la politica plaude alla decisione dell'autorità Anticorruzione (e non poteva essere altrimenti per certi versi): "Il commissariamento l'abbiamo invocato più e più volte, fin dai primi giorni dello scandalo Mose, anche con una lettera a Renzi - dichiarano in una nota i consiglieri del gruppo regionale di Italia dei Valori, Antonino Pipitone e Gennaro Marotta - Siamo stati, se non gli unici, tra i pochissimi a chiederlo con chiarezza. Ed ora lo ribadiamo: è un gesto importante, nell'interesse dei cittadini e dell'imprenditoria onesta. Bisogna ripartire da basi totalmente diverse, per rispetto di Venezia e di tutto il paese".

"Massima fiducia nei confronti del presidente Cantone - dichiara Alessandro Coccolo, responsabile Infrastrutture del Pd metropolitano di Venezia - Bisogna chiudere una delle pagine più vergognose della storia italiana e costruire da subito un nuovo modello di gestione per le opere di salvaguardia della Laguna e quindi anche per il Mose. La notizia del prossimo commissariamento del Cvn è una scelta radicale cui si deve affiancare anche il progetto di un nuovo modello gestionale che possa garantire la prosecuzione delle opere di salvaguardia - interventi migliorativi, manutenzione del Mose e opere compensative - nonché la tutela delle professionalità presenti presso il Cvn".

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