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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Bettin denuncia: "Tangenti anche per le bonifiche di Porto Marghera"

L'assessore all'Ambiente parla del sistema di imprese nullafacenti che, pur incassando i soldi, li deviavano poi verso politici e funzionari compiacenti

Mentre l'inchiesta sui fondi neri per la grande opera lagunare prosegue l'assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin, ha fatto di nuovo sentire la sua voce e, attraverso una nota stampa, ha parlato di come anche le bonifiche di Marghera possano essere state trascinate nel gorgo di illeciti dietro il Cvn e la Mantovani, che Bettin definisce “dramma nel dramma”.

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SOLDI SPORCHI - “Nell’ambito dell’inchiesta sul sistema Mose – scrive l'assessore di In Comune - finalmente scoperchiato dalla magistratura veneziana, emerge un aspetto di grande rilievo che riguarda le bonifiche delle aree contaminate di Porto Marghera, illuminano crudamente questo dramma nel dramma in cui la crisi di un modello industriale ha prodotto gravi problemi occupazionali e sociali, oltre che sanitari, e lascia in eredità un disastro ambientale senza precedenti.
Apprendiamo dalle carte e dagli sviluppi dell’inchiesta che da parte di politici, ministri e funzionari in particolare dei ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture si sarebbe lucrato su questa tragedia per milioni e milioni di euro (prodotti dalle inchieste e dai processi che avevano spinto le aziende inquinatrici a pagare indennizzi allo Stato, cioè alla comunità). Una parte di questi fondi sarebbe stata distratta dalla bonifica in favore di tangenti pagate a imprese nullafacenti ma con il ruolo di canalizzare tangenti verso politici e funzionari di riferimento”.

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TUTTO BLOCCATO - “Si comprende meglio, così, che cosa possa avere a lungo impoverito e frenato i meccanismi di bonifica e, ancor più, come questi stessi meccanismi possano essere stati resi più complicati e farraginosi, sempre dipendenti dall’arbitrio di dirigenti e politici dei vari ministeri.
 Se così è stato, hanno lucrato, come vampiri, su una immensa tragedia sociale e umana, su un enorme disastro ambientale. Si capisce anche, così, la violenza degli attacchi dei reggitori di questo sistema contro chi si è sempre opposto a questo sistema, le querele infinite e milionarie, le intimidazioni, le accuse di voler smantellare Marghera quando invece erano proprio loro a impedirne il risanamento e quindi la rigenerazione. 
Scoperchiare il sistema – conclude Bettin - vuol dire liberare la città e il territorio anche da quello che ne ha frenato il risanamento e il rilancio”.

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