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Cronaca

Venezia al governo Renzi: "Smantellate il Cvn e il magistrato delle Acque"

Dopo il turbolento consiglio comunale di lunedì arrivano le richieste per Roma: si faccia chiarezza e si identifichino i responsabili demolendo il sistema

Il ciclone Mose non si ferma e, anzi, a giudicare dalla velocità a cui si stanno susseguendo dichiarazioni, scandali e accuse è solamente all'inizio: dal burrascoso consiglio comunale di lunedì è infatti emersa la richiesta di passare sotto la lente d'ingrandimento e quindi smantellare il Consorzio Venezia Nuova e il magistrato delle Acque; contemporaneamente, martedì mattina, gli uomini della Guardia di finanza hanno fatto partire una nuova perquisizione nei cantieri della Mantovani.

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AL MICROSCOPIO – I militari delle Fiamme gialle si sarebbero presentati di prima mattina davanti agli operai al lavoro sulla cosiddetta “autostrada del mare”, chiedendo di poter vedere tutto il possibile e passando al setaccio carte, documenti e uffici nell'area di lavoro di Fusina. Nonostante nella super inchiesta sui fondi neri e le tangenti ci siano ancora una sessantina di indagati al momento “sconosciuti”, sembra però che il controllo dei finanziari non riguardi direttamente il Mose ma sia stato ordinato come da programma dalla Direzione nazionale antimafia. Stessa cosa anche a Meolo, dove i militari stanno ispezionando i cantieri per la terza corsia dell'autostrada A4 (dove non lavora la Mantovani).

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DAL CONSIGLIO – Terminate le bagarre e le zuffe, intanto, da Ca' Farsetti arriva un documento con precise richieste al governo e al parlamento, sottoscritto dalla maggioranza dei consiglieri comunali di Venezia, che lunedì avevano partecipato al tempestoso consiglio municipale. Il testo sarà votato e approvato nella prossima seduta utile (probabilmente lunedì 16). Porta le firme di Beppe Caccia e Camilla Seibezzi (lista "In Comune"), Sebastiano Bonzio (Rc), Claudio Borghello, Carlo Pagan, Gabriele Scaramuzza e Jacopo Molina (Pd), Simone Venturini (Udc), Luigi Giordani (Ps), Giacomo Guzzo e Andrea Renesto (Federalisti e riformisti). Nel testo si sollecita l'immediata costituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare sulle attività del Consorzio Venezia Nuova e delle imprese a esso collegate, la rapida ripresa dell'esame parlamentare delle proposte di riforma della Legge speciale per Venezia, e il superamento dell'attuale struttura del magistrato alle Acque e trasferimento dei suoi poteri e competenze al Comune. In più si richiede “l'immediato intervento del governo nazionale per il superamento del regime di concessione unica”.

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PARTE CIVILE - Il documento impone poi “lo scioglimento del Consorzio Venezia Nuova e l'affidamento della supervisione e del controllo sui cantieri attualmente aperti per gli interventi di salvaguardia ad un'Authority indipendente”, oltre all'immediata verifica, tecnico-scientifica e contabile, affidata a un organismo indipendente e qualificato, del Mose, “con particolare riferimento all'efficacia dell'opera, alla sicurezza e alla congruità dei suoi costi”. Da ultimo si suggerisce l'abrogazione delle norme della Legge Obiettivo che consentono di limitare le procedure di Valutazione d'impatto ambientale e di superare i pareri delle comunità locali interessate dalle grandi opere. Il documento impegna alla costituzione di parte civile dell'amministrazione Comunale di Venezia nei procedimenti in corso per corruzione, concussione e riciclaggio, “finalizzata anche al recupero delle ingenti risorse economiche sottratte alla salvaguardia e alla rivitalizzazione socio-economica della città”.

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