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Cronaca

Mose, confisca da 332mila euro a Renato Chisso

La guardia di finanza ha requisito all'ex assessore il vitalizio del Consiglio regionale

Nuova confisca nei confronti dell'ex assessore regionale Renato Chisso nell'ambito dell'inchiesta sulle corruzioni del Mose. Ad eseguire il provvedimento, su ordine della procura veneziana, è stato il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza. La confisca ammonta a 332.287 euro, corrispondenti alla cifra di cui Chisso era creditore nei confronti del Consiglio regionale come vitalizio per il periodo da maggio 2018 ad agosto 2022.

Il provvedimento fa seguito al precedente sequestro preventivo (279 mila euro) relativo al trattamento di fine mandato per il ruolo di assessore regionale. La difesa di Chisso, come spiegato in una nota della procura, aveva fatto ricorso chiedendo la restituzione dei quattro quinti del vitalizio, ritenendolo assimilabile al trattamento pensionistico e quindi sequestrabile solo per un quinto. Il tribunale, a settembre 2018, ha rigettato il ricorso e confermato la confisca dell'importo totale 279mila euro e dei ratei ancora da erogare a titolo di vitalizio.

Il lavoro della guardia di finanza prosegue da anni con l'obiettivo di riottenere i soldi evasi tra tangenti e corruzione. La sentenza di patteggiamento di Chisso, oltre alla pena di 2 anni e 6 mesi (pena sospesa), prevede la confisca totale di 2 milioni di euro. Di questi, finora, solo una parte è stata effettivamente recuperata, circa 625mila euro. Per quanto riguarda l'intero processo Mose, invece, le indagini hanno permesso di far rientrare nelle casse dell’erario oltre 58 milioni di euro.

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