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Cronaca Lido / Lungomare G. Marconi

Mostra del Cinema, sabato 30 agosto 2014 arriva al Lido Al Pacino

Il premio Oscar presenta due film che lo vedono come interprete: "Questa è la mia patria". Sarà anche il giorno delle pellicole "3 coeurs" e "Words With Gods"

Sabato a Venezia è il giorno del mitico Al Pacino, atteso al Lido per presentare alla Mostra del Cinema non uno, ma ben due film che lo vedono come interprete: "Manglehorn" di David Gordon Green e "The Humbling" di Barry Levinson, fuori concorso. Atteso un vero e proprio bagno di folla per il premio Oscar, che in laguna era già stato molte volte, anche nelle vesti di scena quando è arrivato tra calli e campielli per interpretare l'usuraio Shylock ne “Il mercante di Venezia”. "Se faccio troppi complimenti a Venezia e all'Italia non fateci caso, questa è la mia patria", aveva dichiarato il divo venerdì sera arrivato in laguna. Il giorno seguente centinaia di fan hanno tentato di accalappiare una foto o un autografo della star, seguita dalle guardie del corpo. Poi in conferenza stampa qualche "pillola", esordendo con un "vi piace il nuovo taglio di capelli?". Una risata. L'attore è in grande forma: "L'aereo della mia carriera non è ancora atterrato", ""non mi chiamano per film commerciali forse per l'impegno che metto nei ruoli", "non trovo nulla di male nel girare spot pubblicitari, a volte servono per tirare avanti". Risposte secche, senza  troppi peli sulla lingua. Del resto c'è gente che dalle 7 di mattina era già davanti alla passerella per chiedergli un autografo.

DOPPIETTA SULLO SCHERMO - Nel primo dei due film Al Pacino interpreta Angelo Manglehorn un fabbro che fa una vita ordinaria in una piccola città della provincia americana. Oltre alle apparenze, però, c'è molto altro: Manglehorn è un ex pregiudicato che quarant'anni prima ha rinunciato alla donna dei suoi sogni per un colpo. Nel casto anche Holly Hunter, Harmony Korine, Chris Messina. "The Humbling" di Barry Levinson vede invece Al Pacino affiancato da Greta Gerwig, Nina Arianda, Barry Levinson, Dianne Wiest, Charles Grodin. Simon Axler, interpretato da Al Pacino, è uno dei più grandi attori teatrali della sua generazione, ma ora è sulla via del tramonto. Ha superato i sessant'anni e ha perso il suo talento e la sua sicurezza, la fiducia nelle proprie capacità. Un grande attore sul viale del tramonto che il suo agente non sa come convincere a tornare in scena. Quando tutto sembra perduto entra nella sua vita Pegeen (Gerwig), una ragazza con 38 anni meno di lui e figlia di suoi vecchi amici. Una donna pericolosa capace di distruggere tutte le persone che ama e che si lascia andare all'erotismo senza alcuna inibizione. In realtà Pegeen è attratta dalle donne, ma sembra far eccezione per il grande istrione che a un certo punto rinasce a nuova vita.

APPLAUSI PER FAVINO -  "Senza Nessuna Pietà" vede Pierfrancesco Favino anche nel ruolo del produttore. La sua interpretazione di Mimmo, orco buono, non è di molte parole ed è pieno di contraddizioni. E' uno che si fa il segno della croce prima di dormire, piega la maglietta prima di riporla sulla sedia, ma se si tratta di picchiare qualcuno è feroce e altrettanto metodico. Quasi tarantiniano. Questo il personaggio al centro del noir pieno di sentimento, opera prima di Michele Alhaique in corsa a Orizzonti. Una interpretazione definita "memorabile" da alcuni giornasti.

GLI ALTRI - In concorso a Venezia 71 anche il film del regista francese di Benoît Jacquot, "3 coeurs" con Benoît Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni e Catherine Deneuve. In un paesaggio di campagna nella provincia francese avviene una notte l'incontro casuale tra Marc e Sylvie. Parlando di tutto tranne che di se stessi, Marc e Sylvie passano alcune ore insieme scoprendo una forte intesa reciproca. Prima che Marc salga sul primo treno della mattina verso Parigi, i due si danno appuntamento nella capitale. Atteso anche il film fuori concorso, il corale "Words With Gods" di Guillermo Arriaga, Emir Kusturica, Amos Gitai, Mira Nair, Warwick Thornton, Hector Babenco, Bahman Ghobadi, Hideo Nakata, Álex de la Iglesia. Composto da vari segmenti realizzati da un gruppo di registi, ciascuno dei quali racconta una storia sulla fragilità umana e sul rapporto di ognuno con le religioni; tra queste la Spiritualità Aborigena, l'Umbanda, il Buddiso, le fedi Abramitiche, l'Induismo e l'Ateismo.

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