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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Jesolo

Mostra Real Bodies: svengono in nove, un terzo del gruppo se ne va

La comitiva di visitatori, arrivati dal Trentino Alto Adige, era composta da genitori e figli: dopo i mancamenti nasce un'accesa discussione tra i partecipanti e in molti hanno deciso di non proseguire oltre

Nove tra svenimenti, capogiri improvvisi e nausea, su quarantasei tra genitori e figli e un terzo di comitiva decide di interrompere la visita guidata a “Real Bodies” e di continuare il tour culturale al vicino “Tropicarium Park”, non senza polemiche. E' quanto accaduto mercoledì ad una comitiva del Trentino Alto Adige con partecipanti provenienti da due località in provincia di Bolzano e in provincia di Trento che si erano prenotati la visita guidata alla mostra in anteprima mondiale sulla costa veneziana. “Coccodrilli e serpenti” hanno protestato alcuni genitori “impressionano meno dei cadaveri scuoiati, gli organizzatori della gita dovevano avvisarci che la vista dei feti e della camera mortuaria era così forte. Alcuni padiglioni possono essere visitati senza svenire solo dai macellai”.

MOSTRA REAL BODIES: DONNA INCINTA SVIENE
 

CAMERA AUTOPTICA. La serie di svenimenti è cominciata nella sezione dedicata alla camera autoptica dove c'è un corpo plastinato in metastasi collocato nell'ambientazione di una cella mortuaria ricreata scenograficamente. È stato infatti durante la spiegazione all'interno della sala che si sono verificati i primi due mancamenti di due minori, una ragazzina di 13 e un ragazzino di 15 anni che, diventati improvvisamente pallidi, si sono sentiti cedere le gambe e sono stati subito soccorsi dal personale della mostra che li ha accompagnati nell'area di sicurezza sanitaria, fatti sedere, arieggiati, alla presenza dei genitori.
 
SALA SPORT, FETI E DONNA INCINTA. Non sono passati che pochi minuti quando nel padiglione successivo, quello dello sport con i corpi plastinati in posizioni atletiche, è stata male un'altra signora della comitiva, una trentina di 43 anni, con capogiri e nausea, e un giovane sulla ventina di Bolzano è voluto tornare al piano terra perché gli veniva da vomitare poi ha chiesto se poteva avere un bicchiere d'acqua. “Da lì la situazione è sfociata nell'inaspettato” hanno raccontato dispiaciuti gli organizzatori “nonostante avessimo segnalato con i cartelli che la vista al padiglione della riproduzione non era consigliata a persone impressionabili hanno voluto lo stesso salire in blocco. Giunti nella sala dei feti e della donna plastinata incinta ribattezzata Maria che porta in grembo un feto di 5 mesi, si sono sentiti male altri quattro visitatori”. Dapprima due ragazzine di 12 e 13 anni, che hanno sentito caldo improvviso e mancanza d'aria ed hanno visto nero sedendosi sugli scalini alla vista dei feti, e nel giro di pochi minuti, un 19enne della provincia di Bolzano e una 24enne di Trento che sono stati letteralmente afferrati al volo dai genitori prima di cadere a terra davanti alla donna plastinata in dolce attesa. “Abbiamo dovuto concentrare tutto il personale al piano di sopra per garantire il supporto e monitorare la situazione” confermano gli organizzatori “i malori di breve durata li abbiamo fatti semplicemente sedere su una panca alla base delle scale e monitorati finché era necessario, mentre in due casi la perdita dei sensi ci ha costretto ad attivare il nostro personale sanitario predisposto proprio per queste evenienze”.
 
SALA APPARATO CIRCOLATORIO. La goccia che ha fatto interrompere la visita a un terzo della comitiva è stato il mancamento di una signora trentina di 60 anni al momento di proseguire nell'area dell'apparato cardiocircolatorio. La donna si è accasciata a terra in mezzo alle teche dedicate alla circolazione venosa ed arteriosa. Subito soccorsa, data l'età ha destato un certo panico nel resto della comitiva. Con l'aiuto del marito è stata fatta distendere nella zona “di recupero” assieme agli altri e si è ripresa nel giro di pochi minuti, confessando poi allo staff che l'ha soccorsa di soffrire di sbalzi di pressione.
 
"LA FUGA". A quel punto la situazione è precipitata: 17 tra genitori e figli su 46 visitatori della comitiva non ci hanno più visto, hanno chiesto di uscire non procedendo oltre. Ne è nata una accesa discussione con gli altri, tra cui gli organizzatori della gita, che volevano continuare la visita. “Purtroppo sono arrivati alle male parole, anche nei nostri confronti, e siamo intervenuti, anche col personale, a calmare gli animi” raccontano i titolari della mostra “non c'è stato verso: nonostante le nostre rassicurazioni si sono rifiutati di proseguire oltre la visita guidata. Hanno preferito continuare il tour al Tropicarium Park antistante la mostra dove hanno atteso il resto della comitiva per il rientro. Ci dispiace per quello che è successo, avevamo avvisato di prepararsi ad un'esperienza fuori dal comune come specificato nel nostro portale www.realbodies.it dove avevano prenotato”.

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