Mira, già cinque multe ai locali sorpresi a sgarrare sulle slot: "Ma il governo non ci aiuta"
Il sindaco Maniero critico sul disegno di legge in discussione in questi giorni: "Saranno tolti poteri agli enti locali". Intanto proseguono i controlli della polizia locale in città
Apparecchi accesi negli orari in cui non è consentito, nonostante le norme parlino chiaro. Così a Mira gli agenti di polizia locale nelle ultime 3 settimane hanno comminato cinque sanzioni da 50 euro nei confronti di attività che tenevano le slot in funzione tra le 13 e le 17, quando non potrebbero. L’orario di esercizio della sale-gioco del paese della Riviera, infatti, è stato fissato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di tutti i giorni, compresi i festivi.
Intanto, aggiunge il sindaco Alvise Maniero in un comunicato diffuso mercoledì, su sale gioco e slot nei locali pubblici "in questi giorni si muove qualcosa di poco promettente". "La conferenza Stato-Regioni - spiega - sta discutendo la proposta di legge avanzata dal governo che andrà a ridefinire le regole per installare i giochi con vincita in denaro. La prospettiva tratteggiata, secondo le prime informazioni che ci arrivano da Roma, prevede che i Comuni non abbiano più competenze per regolare l’attività di sale scommesse definite di classe A. Così le amministrazioni comunali rischiano di non poter più prevedere distanze minime dai luoghi sensibili per questi punti di gioco".
“Noi abbiamo inserito distanze minime dai luoghi sensibili e limitazioni agli orari che, per altro, al momento ci stanno costando un ricorso da parte di una società – commenta il primo cittadino - Questa è la dimostrazione che il governo centrale non ha tra le priorità la lotta alla ludopatia. Se da una parte la proposta di legge ipotizza meccanismi di riduzione degli apparecchi nei negozi e bar, con metodi per ora molto complessi e ancora da definire, dall'altra promuoverà nuove tipologie di sale che potranno anche aprire all'uscita dai cancelli delle nostre scuole o delle parrocchie. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte per tentare di far buon viso a cattivo gioco”.
"Le conseguenze rischiano di essere molto gravi dal punto di vista sociale - conclude l'assessore alle Politiche Sociali Francesca Spolaor - In questi anni abbiamo lavorato molto con gli altri Comuni, con la Prefettura, con l’Ulss e con molte associazioni per limitare il più possibile il gioco d’azzardo. Ma sempre di più il fenomeno della dipendenza dalle 'macchinette' diventa dilaniante, non solo per i soggetti ludopatici ma anche per le loro famiglie e per tutta la comunità".