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Cronaca Santa Croce

In vetrina i vestiti, dietro la droga Negoziante veneziano nei guai

Arrestato un 46enne che nascondeva nel retro tre etti di marijuana. C'erano anche 65 buste vuote con tracce di droga. Giubbotti contraffatti

Dove ti giravi c'erano un reato o un comportamento irregolare. Dopo il fruttivendolo e il ristoratore veneziani arrestati per droga al mercato di Rialto, un altro commerciante finisce nei guai. Stavolta nel sestiere di Santa Croce. Si tratta del gestore di un negozio di abbigliamento e souvenir che con ogni probabilità portava a casa molti più soldi con la sua attività "sotto banco" che con quella ufficiale.

I carabinieri, infatti, lo hanno sorpreso sabato mattina con circa tre etti di marijuana suddivisa in sacchettini. Il tutto in un armadio nel retrobottega. Ma con ogni probabilità i quantitativi di stupefacente custoditi tra le ante di quel mobile o sotto il bancone dell'esercizio erano ben maggiori. I militari, infatti, hanno sequestrato anche 65 bustine vuote con all'interno tracce di marijuana. Prima c'era, ora non c'è più. Finito nelle tasche di qualche cliente. In ogni sacchettino avrebbero potuto starci due etti di stupefacente

I carabinieri sono intervenuti dopo aver visto un minorenne entrare nel negozio e uscirne fuori con all'interno di un borsone giubbotto di marca (poi si scoprirà contraffatto) per cui aveva pagato circa cento euro. Un prezzo più che stracciato. Le indagini fino a quel momento vertevano soprattutto su una possibile compravendita di merca falsa. Poi, però, dalle tasche del giovane è saltata fuori anche una dose di marijuana, pagata dieci euro.

Immediata quindi è scattata la perquisizione nei confronti dell'attività del 46enne veneziano, che sotto il bancone aveva una borsa con all'interno circa 7.500 euro in contanti. Con ogni probabilità gli introiti derivanti dallo spaccio, visto che il resto degli incassi erano nel registratore di cassa e che le banconote erano di piccolo taglio. Al vaglio anche alcune magliette che il commerciante stampava da sé con dei marchi registrati, immortalando sulle t-shirt personaggi del cinema o dei fumetti. Bisognerà capire se aveva ottenuto l'autorizzazione dalle rispettive case di moda. Sequestrati anche circa una decina di giubbotti di marca contraffatti.

LA PERQUISIZIONE DEI CARABINIERI

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