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Cronaca Musile di Piave / Via dell'Artigianato, 8

La neonata trovata tra i rifiuti a Musile, aperta un'inchiesta per soppressione di cadavere

La ditta di trattamento della differenziata, la Ecopatè di via dell'Artigianato, sta cercando di individuare la provenienza del camion che venerdì aveva trasportato il corpicino della piccola vittima: arriverebbe dalla città metropolitana di Venezia o da Udine o da Bologna

E' ancora mistero sulla provenienza del cadavere della neonata trovata in una ditta specializzata in trattamento rifiuti di Musile di Piave. Il pubblico ministero titolare delle indagini, Elisabetta Spigarelli, ha aperto un fascicolo d'indagine per soppressione di cadavere, ma gli accertamenti con il passare delle ore diventano sempre più complessi. O meglio, si spera che arrivino segnalazioni da cittadini che possano essersi accorti di qualcosa di strano. Di una donna in stato interessante che all'improvviso non lo è più o di casi seguiti dai servizi sociali. Alle 14 di lunedì i carabineri non avrebbero ricevuto alcunché di utile in questo senso.

Si restringe l'area delle ricerche

Intanto l'azienda in cui è stato rinvenuta la piccola vittima, tornata a lavorare a regime, sta conducendo accertamenti di concerto con i militari dell'Arma della compagnia di San Donà per individuare perlomeno il camion in cui era stato conferito il corpicino. "Dai nostri registri i bacini della sua possibile provenienza sarebbero quelli della città metropolitana di Venezia, di Bologna o del territorio di Udine", si spiega dallo stabilimento. I rifiuti provenienti dal Veneziano, però, prima sarebbero trattati dal Centro Veritas di Fusina, ma in quei giorni non è stato riscontrato nulla di anomalo. E' possibile dunque che la neonata possa essere stata messa in un sacchetto di plastica (andato perso perché aspirato durante le fasi di trattamento) e lasciata in una campana della differenziata fuori provincia. Anzi, fuori regione. Si stanno controllando gli orari di ingresso e di uscita dei camion, perché è stato circoscritto il box in cui si trovava la salma.

Autopsia nei prossimi giorni

Elementi utili all'inchiesta si spera possano giungere dall'autopsia sulla neonata, che sarà eseguita entro questa settimana. Nei prossimi giorni l'incarico sarà conferito dalla Procura al medico legale che materialmente si occuperà dell'esame autoptico. Ancora da stabilire, infatti, se la piccola fosse ancora viva quando è stata lasciata nella campana della differenziata.

Sostegno psicologico

Ad accorgersi della sua presenza è stato un addetto della Ecopatè che, una volta aperto il sacchetto si è trovato di fronte alla salma. "All'inizio poteva sembrare anche una bambola - spiegano dalla ditta - abbiamo fermato i macchinari e atteso l'arrivo dei carabinieri. Quando il medico legale si è detto sicuro che quello era un essere umano sono iniziati i rilievi". Il gruppo ha organizzato alcuni incontri di sostegno psicologico per aiutare soprattutto la squadra che ha lanciato l'allerta, ma l'iniziativa si rivolgerà a tutti gli operatori. Fin da subito i responsabili della Ecopatè hanno iniziato a cercare documenti potenzialmente utili alle indagini. Anche se sarà difficile individuare l'effettiva campana in cui si trovava la neonata. E anche se fosse, quei contenitori specie nei piccoli comuni impiegano più di una settimana per essere riempiti e quindi svuotati. Il loro contenuto viene inviato a una piattaforma che solo quando raggiunge le 30 tonnellate di materiale viene trasportato alla Ecopatè con un camion. Stabilire il giorno esatto in cui il corpicino è finito tra i rifiuti appare quindi piuttosto difficoltoso.
 

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