rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Se ne va il "giorno più lungo": caos neve, treni e strade. Acqua alta record

Alla fine non si sono toccati i temuti 150 centimetri di picco di marea, che si è fermata a 143 centimetri poco dopo le 24. Convogli e automobilisti bloccati nella neve. Disagi agli aerei

Il "giorno più lungo" è passato. Portandosi via con sé la prima acqua alta eccezionale dell'anno e una nevicata che si ricorderà negli anni. Almeno riguardo ai disagi che ha provocato. L'unica alternativa per uscire indenni dalle bizze del meteo era tapparsi in casa, per chi invece suo malgrado si è trovato a bordo di qualche mezzo di trasporto pubblico o privato sono stati dolori.

STRADE - Sulle strade urbane ed extraurbane, infatti, si sono verificati molto incidenti. Piccoli tamponamenti, in alcuni casi auto uscite di strada. I problemi principali alla viabilità sono però stati costituiti dai cavalcavia e dai sottopassi, chiusi in serata. In entrambi i casi, infatti, i mezzi pesanti e gli autobus facevano fatica a percorrerli, slittando pericolosamente. A volte mettendosi pure di traverso e bloccando di fatto il traffico. E' stato il caso del cavalcavia di San Giuliano, di quello di Catene tra Marghera e Chirignago, o del sottopasso della Castellana. Sul banco degli imputati finisce inesorabilmente la presenza insufficiente di mezzi spazzaneve o spargisale. Automobilisti infuriati per le condizioni in cui si sono dovuti mettere al volante, tanto che stamattina nelle strade urbane mestrine non era raro vedere veicoli con le catene montate.

TRENI - Se ci si sposta dalle auto ai treni, però, la situazione peggiora: l'instabilità dell'alimentazione elettrica degli elettrodotti Enel, spiegano da Rfi, ha infatti mandato fuori uso gli impianti ferroviari. Risultato: dalle 21.50 tutto bloccato. Non che prima la situazione fosse migliore. Verso le 19, dopo ore di ritardi e di partenze a singhiozzo, il primo stop ai convogli tra Mestre e Venezia. In centinaia i pendolari bloccati che hanno dovuto trovare altri modi per tornare a casa. La causa principale è stato il Frecciabianca 9729 (Torino Porta Nuova - Venezia Santa Lucia), che si è fermato dalle 19.30 in prossimità della stazione mestrina. Le avverse condizioni meteo hanno causato anche lo stop in linea dei convogli Frecciargento 9434 (Roma Termini - Venezia Santa Lucia), Frecciargento 9451 (Venezia Santa Lucia - Roma Termini) e R 5813 (Venezia Santa Lucia - Portogruaro). In serata i treni in arrivo e in partenza dal nodo di Venezia, destinazioni Roma, Milano e Trieste, hanno subito forti rallentamenti registrando ritardi fino a 4 ore. "I convogli sono sempre stati fermi nelle stazioni, dove è stata garantita l’assistenza ai viaggiatori - spiegano da Rfi - Interessati undici treni di media-lunga percorrenza e nove regionali".

AEREI - Sta progressivamente entrando nella normalità il traffico aereo da e per l'aeroporto Marco Polo. Stamattina, in arrivo, sono stati dirottati tre voli Alitalia, sullo scalo di Ronchi dei Legionari ma cinque, di altre compagnie, sono atterrati regolarmente. Attese di ore, ieri, per numerosi passeggeri che con partenza prevista nel primo pomeriggio di lunedì sono riusciti a decollare solo nella notte o nelle prime ore della mattina. Tra i casi più emblematici il volo per Pristina della Bellair che avrebbe dovuto decollare ieri alle 14.40 e solo stamattina alle 8.10 è riuscito a partire. Vittima della neve anche un volo della Swiss Air che ieri è rimasto in pista - con passeggeri a bordo - per oltre sei ore. Il volo per Dubai delle 12.20 è decollato all'1.02 mentre quello per Roma previsto per le 15.45 è partito alle 2.27. Alcuni voli sono stati cancellati, ma ciò si è reso necessario per le condizioni dello scalo di arrivo e non per problemi a Venezia.

ACQUA ALTA - Riguardo il temuto picco dell'acqua alta da 160 centimetri, mano a mano che ci si avvicinava alle 24 la situazione è progressivamente migliorata. Alla fine si sono toccati a mezzanotte e dieci minuti i 143 centimetri. Questo grazie al fatto che la bora che all'inizio spirava (proccupando i residenti) si è tramutata in tramontana. La marea ha oscillato sopra i 140 centimetri dalle 23.15 alle 00.30. Poi è scesa. I livelli massimi raggiunti sono stati di 153 centimetri alla diga sud del Lido, di 144 centimetri alla piattaforma Cnr; di 152 centimetri alla diga sud di Chioggia; di 152 centimetri a Chioggia Vigo. Il Centro Maree ricorda che lunedì si è verificato  il più alto livello di marea con la presenza di neve abbondante in città. Per martedì sera è previsto un ritorno di onda di sessa, seppure contenuto, che dovrebbe portare la marea a 110 centimetri alle 24.

LE LAMENTELE DEI LETTORI - Molti i commenti imbufaliti di lettori che lunedì si sono trovati in grossa difficoltà. Da chi è rimasto quattro ore bloccato alle porte di Mestre in un treno regionale al buio e al freddo fino a sera inoltrata, a chi dipendente dell'ospedale dell'Angelo è stato costretto assieme ad altri colleghi a dormire nell'istituto sanitario mestrino per l'impossibilità di tornare a casa. C'è chi si è trovato bloccato in via Miranese con l'auto e chi ha dovuto aspettare ore prima che venisse liberato il cavalcavia di Catene. Situazione difficile anche in provincia, dove si sarebbero verificati anche alcuni brevi black out a macchia di leopardo sulla linea elettrica Enel.

LA SITUAZIONE SULLA TRIESTINA LUNEDI SERA

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Se ne va il "giorno più lungo": caos neve, treni e strade. Acqua alta record

VeneziaToday è in caricamento