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Cronaca

Nido Ciliegio e materna Sant'Elena nel mirino. Gli assessori replicano

Una lettera segnala problematiche strutturali e di personale delle scuole. Romor e Zaccariotto escludono rischi ed emergenze

Un asilo nido e una scuola materna veneziane tornano nel mirino di «insegnanti e genitori» che hanno inviato una lettera. «In due anni rappresentanti di classe, educatrici e famiglie hanno scritto e raccolto firme per denunciare al Comune e alla dirigenza scolastica la situazione del personale all'asilo Ciliegio di Castello - si legge nella missiva -. In caso di assenza o spostamento di una educatrice, l'altra rimane sola con 12 lattanti (bambini tra gli 8 e i 15 mesi) oppure con 17 divezzi (bambini tra i 18 mesi e i 3 anni)».

Problemi "strutturali"

Critiche anche alla sicurezza dal punto di vista strutturale. Il Ciliegio «è stato adibito a centro estivo, nel mese di luglio, seppur sprovvisto di barre di sicurezza adeguate alle finestre del primo piano, zanzariere, impianto di climatizzazione. La stufetta situata all'ingresso del salone, dove cambiamo i bambini, rotta da 2 anni, è ancora al suo posto, il freddo è arrivato e la temperatura è sotto i 17 gradi». Secondo quanto si apprende infine dalla lettera, al Ciliegio non funzionano i citofoni, che servono alle maestre per comunicare tra i piani, e neppure l'apriporta. 

Il personale

L'organico dei nidi, «come da legge regionale, viene calcolato secondo un rapporto numerico di 1 ogni 6 bambini per i lattanti iscritti; per i divezzi il rapporto è lo stesso (in questo caso migliorativo rispetto alla legge regionale che prevederebbe 1/8) - afferma l'assessore al Personale Paolo Romor -. Per 29 bambini iscritti al Ciliegio ci sono 6 educatori. Con 29 bimbi farebbe 5 maestre, invece ce ne sono 6, viene aggiunta una educatrice “sovranumeraria” in più. Gli uffici hanno verificato e comunicano che, dall'inizio dell'anno scolastico, tenuto conto dei bambini effettivamente presenti nelle varie giornate, tutti i giorni ci sono stati da 1 a 3 educatori in più rispetto al rapporto previsto, tranne un unico giorno in cui siamo andati esattamente alla pari. Agli uffici non risulta quanto lamentato nella lettera».

La materna

Ma ci sono ulteriori problemi, secondo i genitori. Riguardano la scuola materna Sant'Elena. «Giardino insicuro e visitato da estranei, entrati nelle ore di chiusura, porta d ingresso (dal 2017) con spifferi (d'inverno i bambini devono spogliarsi a una temperatura di 15 gradi), al primo piano porte della terrazza non funzionanti (quando piove entra parecchia acqua), e infine 4 altalene per 50 bambini, oltre all'odore di fogna ai bagni del pianoterra».

Le priorità

«Alla materna Sant'Elena è stato quasi rifatto completamente il pavimento del primo piano - interviene l'assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto - Siamo arrivati nel pieno di una situazione debitoria che ci ha messo nelle condizioni di dover attendere due anni per iniziare i lavori. Poi la priorità è stata quella di mettere in sicurezza gli edifici scolastici, 160. Tutti sprovvisti di certificazione antincendio. Certamente le problematiche segnalate sono meritevoli di attenzione. Ma in una scala di priorità, dopo la sicurezza, il passo successivo è stato quello di sistemare le infiltrazioni, i tetti, i servizi igienici. Alla materna Sant'Elena, nel piano terra e al primo piano, abbiamo segnalato all'Impiantistica il problema del riscaldamento. Quanto ai citofoni, mi sento di tranquillizzare, prenderemo in considerazione. Dal punto di vista della staticità e della stabilità la sicurezza è garantita, queste sono le priorità. Le giostre sono poche? Lo terremo presente. Le finestre sono a norma - conclude Zaccariotto - è stato fatto un sopralluogo da Insula e dal Comune. Se si vogliono le inferriate è una scelta che rispettiamo. Se potremo, valuteremo di metterle».    

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