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Cronaca Spinea

"Non giudicate quel gesto". Il padre di Davide ricorda nonno e nipotino

Matteo Giacometti ha parlato martedì al Tg3: "Non so se sia stata una tragica fatalità o qualcosa di voluto, in ogni caso è stato un atto d'amore"

“Non giudicate mio padre, il suo è stato in ogni caso un gesto d’amore”. Nessun dito puntato, nessun tipo di rancore: Matteo Giacometti, il padre del bambino di cinque anni morto annegato domenica nelle acque dell’Adigetto a Lendinara in provincia di Rovigo, difende la figura del nonno dopo la tragedia. “Mio padre adorava Davide. L’unica certezza è che non c’erano testimoni. Non mi sento di dire nulla, può esser stata sia una disgrazia sia un gesto voluto”. Matteo Giacometti ha parlato dalla sua casa di Spinea in una lunga intervista andata in onda martedì sera al Tg3.

La Procura è andata dritta sulla pista dell’omicidio-suicidio, avallando la prima ricostruzione delle forze dell’ordine: il 73enne nonno Danillo, forse non accettando la malattia genetica del nipotino (sindrome di Angelman), l’avrebbe abbracciato per poi buttarsi con lui nel fiume con lui nel fiume. “Non importa capire cosa sia successo veramente, in un caso o nell’altro è stato comunque un gesto d’amore di chi ha offerto la propria vita per la vita di un’altra persona” ha sottolineato il padre Matteo, ricordando poi sia il proprio padre che il proprio figlio: “Mio padre Danillo era un personaggio burbero, ma con il nipotino si trasformava e diventava un agnellino. Aspettava con gioia di poterci stare assieme e si faceva fare di tutto. Davide ci mancherà come l’aria. Era pieno di vita, tutti lo ricordano per gli abbracci e per i sorrisi”.

Il funerale sarà celebrato giovedì mattina alle ore 11 alla chiesa San Vito e Modesto di Spinea, mentre l’ultimo addio al nonno si è compiuto mercoledì mattina a Lendinara nel rodigino. Al rito funebre di Spinea si attende una chiesa stracolma, con la partecipazione di moltissimi bambini.

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