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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nordio sulle riforme anticorruzione: "Inutili, si cura anziché prevenire"

Il magistrato veneziano che si occupa del caso Mose ha detto la sua sulle nuove norme: "Non sono efficaci, bisogna semplificare le leggi"

Non una carezza ai corrotti, ma neanche strumento efficace contro il malaffare: questo, in sostanza, il giudizio espresso dal Procuratore veneziano Carlo Nordio sulla riforma anticorruzione concepita dal governo Renzi. Il magistrato che ha seguito il caso Mose è intervenuto a "La telefonata di Belpietro" su Canale 5, spiegando che le nuove norme formulate partono in realtà dai soliti, vecchi principi: più pena e aumento dei reati. Mentre per combattere realmente la corruzione, secondo il magistrato, bisognerebbe togliere al corrotto gli strumenti che gli consentono di farsi corrompere.

Ciò su cui bisognerebbe intervenire, precisa Nordio, sono le numerose leggi ingarbugliate e incomprensibili che danno al pubblico amministratore e al politico una eccessiva discrezionalità, fino a giungere quasi all'arbitrio. Insomma, l'esortazione del magistrato è a eliminare leggi inutili e stupide, semplificando la normativa. E con una battuta ribadisce: "Con questo sistema bisogna essere santi per non essere corrotti".

Nordio specifica comunque che parlare di schiaffo ai magistrati, come ha fatto chi ha criticato le norme sulla responsabilità civile dei giudici, è improprio e esagerato. Sono espressioni che non condivide, giudicandole anzi dannose perché alimentano la polemica tra politica e magistratura, e ingiuste perché non si può giudicare l'operato del governo come una carezza ai corrotti.

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