Cari abitanti di Noventa di Piave scordatevi il titolo "città d’arte" appena conquistato. La Provincia di Venezia pare infatti abbia annullato il riconoscimento concesso il 9 febbraio scorso. E pare che alla base della decisione ci sia un errore dell'amministrazione provinciale, o meglio di un suo dirigente, che non avrebbe tenuto conto di una modifica ad uno dei criteri previsti dalla norma provinciale. Quindi il Comune non avrebbe potuto fregiarsi sin dall'inizio.

 

Per i maligni la richiesta del Comune era stata fatta negli anni scorsi perché il riconoscimento avrebbe concesso deroghe alle chiusura obbligatorie domenicali e festive dei negozi. Poi è arrivato il decreto Monti sulle Liberalizzazioni che ha spazzato via ogni paletto. Dunque richiesta non più necessaria? Il Comune la pensa diversamente.

 

"Presenteremo ricorso contro l’annullamento - annuncia al Gazzettino il sindaco Alessandro Nardese - Lo stesso dirigente ci aveva assegnato il riconoscimento di "città d’arte" e per noi c’erano tutti e sei i requisiti richiesti. Questo è un palese accanimento politico, non è mai successo ad altri Comuni. Purtroppo ci troviamo a dover fare i conti con un chiaro conflitto di interessi perché la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto (leghista) è anche il sindaco della vicina San Donà di Piave che, in difesa dei piccoli commercianti, da sempre osteggia la grande distribuzione dell’outlet. Neppure l’assessore provinciale al Turismo Giorgia Andreuzza, che pure è di Noventa, ha mai speso una parola in difesa della richiesta di "città d’arte". E mentre a noi viene tolto il titolo di "città d’arte", San Donà si candida come "città turistica": è incredibile».