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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tassa sui rifiuti, a Venezia aumentano le tariffe

Il Consiglio approva il Piano 2022 (21 voti favorevoli e 12 contrari). Il Comune: «Siamo nella condizione di dover ratificare decisioni prese da Arera». Le opposizioni: «Le risorse extra per non gravare su cittadini e attività c'erano»

Via libera in Consiglio comunale oggi, martedì 31 maggio, alle tariffe della tassa sui rifiuti per il 2022 a Venezia (21 voti favorevoli e 12 contrari). «La delibera è un atto dovuto che mette il Comune nella condizione di dover ratificare decisioni prese da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e approvate in sede di Consiglio di Bacino Venezia Ambiente», precisa l'amministrazione veneziana.

I costi

Nel piano sono compresi i costi del gestore Veritas, quelli di competenza comunale e le quote che spettano al Consiglio di Bacino, perciò il gettito delle tariffe della Tari da coprire per il 2022 è superiore di circa 2,1 milioni di euro rispetto al 2021. Il metodo applicato e proposto da Arera ha obbligato, spiega il Comune, a introdurre alcune voci di costo del Pef (Piano Economico Finanziario) che sono totalmente indipendenti dalle scelte discrezionali dell’Amministrazione. Tra queste ci sono l’introduzione di una remunerazione del capitale investito a favore del Gestore per un importo di circa 600 mila euro; l’introduzione di nuovi obblighi in materia di standard di qualità che saranno richiesti nei prossimi anni (senza alcuna interlocuzione con le amministrazioni locali) per un importo di circa 360 mila euro; la previsione di tener conto di una inflazione programmata pari all’1,7%.

Il percorso che l'amministrazione aveva intrapreso dal 2019 per ridurre la pressione fiscale della Tari sui cittadini, con oneri a carico del Comune di oltre 9 milioni di euro all’anno, non è riuscito a neutralizzare l’impatto dell’aumento di quest'anno, quantificato in circa il 2% superiore. Il Comune ha inserito ulteriori 2.207.569 euro per coprire i costi relativi ai crediti inesigibili della Tia da parte di Veritas, relativi ai Pef degli anni precedenti. Le tariffe del 2022 saranno tuttavia inferiori a quelle del 2018 del 13% per le utenze domestiche. La delibera introduce riduzioni ed esenzioni e stabilisce che si possa fare richiesta per ottenere delle agevolazioni, con tempistiche specificate. 

Le rate 

Le istanze, si legge nel testo, "saranno finanziate fino alla disponibilità dei fondi e qualora eccedessero le risorse disponibili, la percentuale di copertura del Comune sarà ridotta in modo da soddisfare tutte le richieste. Vengono confermate le scadenze per le utenze domestiche in queste date: 16 marzo, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre. Mentre per le utenze non domestiche sono fissate tre scadenze nei giorni 16 giugno, 16 settembre, 16 dicembre. A seguito della votazione della delibera è stata approvata una mozione (22 voti favorevoli e 11 astenuti) con la quale il Consiglio impegna sindaco e giunta ad attivarsi per ripristinare le legittime prerogative dei Comuni in materia di definizione delle tariffe Tari e a sollecitare il governo affinché l’Arera si relazioni con le amministrazioni locali per definire il metodo di costruzione delle tariffe.

Critiche

«Con la nuova delibera Tari ci sarà un aumento per i cittadini che il Comune avrebbe dovuto scontare - afferma Monica Sambo, segretaria del Partito Democratico e consigliera comunale -  dato che abbiamo un avanzo di bilancio di oltre 90 milioni di euro. È inaccettabile che in un anno di crisi così forte il Comune investa milioni di euro sul Salone nautico, sul palazzetto ma non aiuti le famiglie in difficoltà, in particolare quelle con redditi più bassi e quelle numerose. Lo dimostra il fatto che le famiglie sotto la soglia di povertà con questa amministrazione sono costrette a pagare l'addizionale Irpef. Chiediamo che l'Amministrazione comunale trovi le risorse per coprire questi aumenti. Questa maggioranza aumenta le tasse e taglia i servizi con il risultato che avremo famiglie più povere e una città che perde residenti per la scarsa qualità della vita».

«Malgrado Venezia non abbia mai avuto così tante risorse come dal 2015 ad oggi - commenta il capogruppo Verde Progressista Gianfranco Bettin -per effetto del cambio di linea nazionale che ha ridotto i tagli delle risorse ai Comuni, riformato il Patto di stabilità, ripreso a finanziare la Legge speciale, finanziato piani straordinari come il “Patto per Venezia” e il Piano periferie, e trasferito finanziamenti straordinari per la pandemia e il Pnrr, malgrado questa disponibilità eccezionale di risorse la giunta Brugnaro rincara la Tari a famiglie, commercio e imprese. Lo fa accusando l’Arera invece che ricorrere alle risorse extra disponibili (compreso il gettito da turismo), aggredisce e insulta la minoranza e, appunto, aggrava la situazione di famiglie e imprese».

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