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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Calle Larga XXII Marzo

Venezia, nuovo hotel 5 stelle lusso nella vecchia sede della Camera di commercio

La giunta approva il cambio di destinazione d'uso per l'edificio a due passi da San Marco. La società Marzo Hotel pagherà 10 milioni al Comune. Ora la delibera sarà votata in consiglio

Via libera dalla giunta comunale alla conversione in albergo dell'edificio che, fino al 2017, ospitava la Camera di commercio di Venezia: l'immobile, che si trova al civico 2032 del sestiere di San Marco, in calle XXII Marzo, ha una superficie totale di 5mila metri quadrati e sarà sede di un hotel 5 stelle lusso con 43 camere, comprensivo di spazi commerciali, pubblici esercizi (tra cui un ristorante con chef stellato) e spazi espositivi.

La Camera di commercio aveva ceduto il complesso il nel 2017 alla società Marzo Hotel srl, che nel 2019 ha richiesto il cambio di destinazione d'uso in turistico-ricettivo, come già autorizzato dal ministero dei beni culturali. Dal 2018 è in vigore il blocco dei cambi di destinazione d'uso "automatici", ma sono previste deroghe nel caso in cui il progetto sia ritenuto di interesse pubblico: la giunta comunale ha deciso di approvare la proposta perché la ritiene «un’occasione per attirare un turismo di altissimo livello, per riqualificare l’area e gli spazi urbani limitrofi, per realizzare spazi pubblici ad uso della cittadinanza e, soprattutto, per creare 120 nuovi posti di lavoro stabili in una struttura che sarà aperta 12 mesi all’anno».

Nella delibera di approvazione è specificato che il complesso, «per i caratteri monumentali degli spazi interni e per i vincoli posti dallo stesso ministero, risulta inidoneo ad un'eventuale trasformazione ad uso residenziale» e, «tenuto conto delle elevate dimensioni, risulta altresì difficilmente fruibile per lo svolgimento di attività diversa da quella ricettiva, con il conseguente elevato rischio che lo stesso rimanga dismesso per molti anni con grave deperimento conservativo».

Inoltre, la società Marzo Hotel prevede «di corrispondere al Comune un contributo pari a 10 milioni di euro, oltre al pagamento degli altri oneri concessori e degli importi dovuti per la monetizzazione dei parcheggi, quantificati complessivamente» in poco più di 1 milione. «Un’ingente somma - comunica l'amministrazione - che garantirà le risorse anche per contribuire a sostenere parte degli extra costi che il Comune sta sostenendo per il caro-bollette, che altrimenti si dovrebbero affrontare andando a rimodulare i servizi messi a disposizione della cittadinanza e tagliando investimenti già previsti per il prossimo anno».

«Dal 2018 - aggiunge l'amministrazione - è la prima volta che la giunta chiede una deroga per un cambio di destinazione d’uso che consenta la realizzazione di un albergo: spetta quindi ora al consiglio comunale votare la delibera, tenendo conto che la proprietà prevede un investimento complessivo per il restauro e la trasformazione degli immobili pari a 25 milioni di euro».

La delibera ha da subito attirato le critiche dell'opposizione: «Ormai abbiamo perso il conto del numero di nuovi alberghi o degli ampliamenti approvati da questa amministrazione negli ultimi 7 anni - attacca Monica Sambo (Pd) -. Il sindaco Brugnaro gira l’Italia a dire che sta compiendo scelte rivoluzionarie sul piano della gestione dei flussi turistici, e poi puntualmente propone deroghe alle sue stesse delibere. Questa scelta dimostra come questo sindaco non sia in alcun modo interessato al futuro della città. Semplicemente si sceglie di fare cassa utilizzando Venezia. Come Pd ci schiereremo pesantemente contro questo scempio».

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