Mestre: Equitalia "murata" dai centri sociali, "che chiuda". Un agente ferito
Stamattina una cinquantina di attivisti sono entrati nella sede di via Torino e hanno fatto uscire i presenti. Poi hanno eretto un muro all'ingresso agli sportelli al grido: "Chiudiamo Equitalia"
Erano quasi un centinaio, provenienti da tutto il Veneto, gli attivisti che stamattina hanno letteralmente "murato" la sede mestrina di Equitalia, in via Torino. Tutti vestiti con tute bianche, sono entrati nell'agenzia e hanno chiesto ai clienti e agli addetti agli sportelli di uscire. Dopodiché ci hanno dato dentro con mattoni e malta, creando un muro sulla porta d'ingresso dei clienti, scandendo slogan e cori contro la società governativa.
Per salvaguardare l'ordine pubblico sono intervenuti gli agenti della Digos e del commissariato di Mestre. Momenti di tensione, poi subito stemperata, si sarebbero registrati nel momento in cui i dipendenti stavano uscendo dall'edificio. Nell'assembramento di persone, tra attivisti che volevano restare all'interno, gente che intendeva uscire e la polizia dalla parte opposta, un agente sarebbe rimasto ferito. Trasportato al pronto soccorso per un trauma alla schiena, è stato dimesso con una prognosi di 16 giorni.
La manifestazione è durata fino alle 12.45. Nel mezzo, armati di megafono, i giovani, molti giovanissimi di circa 20 anni, hanno spiegato i motivi della protesta: "Chiediamo che l'agenzia venga chiusa - spiega il portavoce del centro sociale Rivolta, Michele Valentini - perché è un sistema che "strozza" i cittadini. Solidarizziamo con gli operai di Termini Imerese che hanno occupato gli uffici dell'Agenzia delle Entrate. Noi siamo dalla parte di chi si trova a non avere i soldi per sopravvivere".
Dopodiché tutto è tornato alla normalità. Con il muro "sparito" e gli striscioni "Giù le mani dalle nostre vite, stop Equitalia" e "Chiudere Equitalia subito" ammainati. La Digos ha identificato tutti i partecipanti all'azione.
