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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ufficiale, ok dal Comitatone alla proposta del governo: "Grandi navi a Porto Marghera"

Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture Delrio: "Non passeranno più davanti a San Marco". In 3 o 4 anni deviate le imbarcazioni con stazza superiore a 96mila tonnellate

Dopo più di cinque anni di attesa finalmente il governo ha ufficializzato quale sarà l'itinerario che permetterà di allontanare le navi da crociera dal Bacino di San Marco. "Non passeranno più da lì - ha dichiarato su twitter il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio - Accosti a Marghera. Ok del Comitatone alla proposta del governo".  Nel giro di 3 o 4 anni, è stato spiegato, andranno a Marghera tutte le imbarcazioni oltre le 96mila tonnellate di stazza. Ossia quelle più moderne e grandi, la direzione del mercato è questa.

Gli altri nodi da sciogliere per Venezia: soldi, futuro del Mose, zona franca, bonifiche

Il progetto

Previsioni della vigilia del Comitatone, che si è riunito martedì proprio nella sede del ministero delle Infrastrutture, rispettate dunque. L'ipotesi Porto Marghera tra non molto tempo potrebbe diventare realtà. Tre "condomini galleggianti" in contemporanea dovrebbero poter contare su piattaforme situate sul canale industriale Nord, versante Vega, con accesso attraverso la bocca di Malamocco e il canale di navigazione Malamocco-Marghera (l'intento è non intralciare il traffico commerciale), mentre le imbarcazioni più piccole, da 55mila tonnellate a 96mila tonnellate di stazza, potrebbero raggiungere la Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele III. Su questo punto però bisognerà capire se servirà una valutazione di impatto ambientale, perché nel caso il canale dovrà essere interessato da lavori di escavo per renderlo profondo a sufficienza. In più l'autorità marittima potrà, sulla base degli accertamenti, disporre limiti di stazza diversi. Nella fase transitoria, stimata in circa tre anni e mezzo, al fine di "mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca", l'Autorità marittima adotterà una ordinanza con la quale "consolidare le limitazioni già oggi vigenti valutando la possibilità di definire un limite tecnicamente sostenibile". Per quanto riguarda le imbarcazioni di dimensioni inferiori e "green", continueranno ad attraccare alla Marittima, che il Comitatone ha ribadito avere un ruolo centrale.

Il ministro Delrio

"A regime le grandi navi andranno tutte nel canale nord di Marghera - ha spiegato il ministro delle Infrastrutture ai giornalisti, sottolineando che non interferiranno con il traffico commerciale - Le due realtà possono coesistere in questa fase transitoria fino a quando il terminal di Marghera sarà attrezzato. Metteremo in campo una nuova determinazione dell'autorità Marittima per disciplinare il traffico temporaneo con nuovi criteri che tengano conto di tutte le variabili architettoniche paesaggistiche ambientali per preservare al massimo la laguna. Continuiamo a studiare ed esplorare la possibilità di sfruttare gli attuali canali perché non se ne scavano di nuovi". 

Brugnaro: "Soluzione condivisa, soddisfatto"

"Il progetto è stato votato all'unanimità a parte il voto contrario del Comune di Chioggia - ha dichiarato un soddisfatto sindaco Luigi Brugnaro - Credo che sia positivo tutti si esprimano. Questa è una soluzione che tiene da conto i lavoratori dell'indotto che non potevamo perdere e in questo modo diamo respiro serio al futuro delle navi da crociera a Venezia". Ora continueranno gli accertamenti: "Sul Vittorio Emanuele saranno fatte tutte le verifiche del caso - ha sottolineato il primo cittadino -  stabilendo se ci sarà bisogno della Via o meno. Lo vedremo con la legge, ma per le manutenzioni di un canale esistente non dovrebbe servire. Ma questo non ci interessa assolutamente. A noi interessa che sia chiara all'Unesco e al mondo che noi la soluzione ce l'abbiamo. E' una vittoria dei veneziani, che hanno votato su questo tema. Abbiamo avuto vicini i sindacati, che erano presenti e li ringrazio".

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Il sottosegretario Baretta

Sulla stessa lunghezza d'onda il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, in rappresentanza del ministero dell'Economia: "Dopo anni di incertezze - sottolinea - siamo giunti finalmente a una decisione capace di proiettare Venezia e l'intera laguna nel futuro. La soluzione per il transito delle grandi navi da crociera, individuata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e fatta propria dal Comitatone, rappresenta un punto di equilibrio tra tutela ambientale, sviluppo territoriale e attività imprenditoriale". Questo permetterà, aggiunge, "di garantire la salvaguardia della città. Una decisione necessaria, che era ora prendere per dare risposta ad anni di dibattiti, polemiche, battaglie. Tutela e salvaguardia non sono alternative a innovazione e sviluppo". 

Gli scontenti 

Tutto ciò al netto delle possibili battaglie che ora potrebbero aprirsi in tribunale: la Duferco e l'ex ministro Cesare De Piccoli, alfieri della piattaforma fuori dalla laguna all'altezza di Cavallino-Treporti, hanno annunciato un possibile ricorso al Tar puntando il dito contro l'iter che ha visto prevalere una soluzione che ha messo d'accordo tanti ma non tutti: il comitato No Grandi Navi ha già ventilato la possibilità di mobilitazioni. Sul punto è stata annunciata una interrogazione durante il question time alla Camera da parte del gruppo Sinistra Italiana-Possibile: "Con la possibile scelta del progetto del canale Vittorio Emanuale, il quale dovrà subire importanti escavi del fondale con tutti i problemi ambientali che ciò comporta, le grandi navi continueranno a transitare nel bacino di San Marco ancora a lungo", dichiarano i parlamentari del gruppo.

Movimento Cinque Stelle contrario 

"La decisione del trasferimento delle grandi navi a ridosso dell'area industriale di Marghera è una scelta sbagliata che danneggerà in maniera irreversibile l'equilibrio morfologico della stessa Laguna di Venezia, già profondamente compromesso a causa della permanenza dei giganti del mare all'interno dell'area lagunare". Così i deputati veneti del MoVimento 5 Stelle Arianna Spessotto, Marco Da Villa e Emanuele Cozzolino in una nota commentano la decisione del Comitatone. "Non possiamo accettare una decisione imposta dall'alto senza un confronto con chi a Venezia ci vive e lavora: ricordiamo al Ministro Delrio - che solo un anno fa il progetto di un terminal a Marghera dell'ex assessore D'Agostino aveva già ricevuto una prima bocciatura dalla Commissione di Via del Ministero dell'Ambiente, che lo aveva giudicato 'incompleto, profondamente carente di un inquadramento generale ambientale e non relazionato alle attività in essere'".

Il presidente della Regione, Luca Zaia

Soddisfatto il presidente della Regione, Luca Zaia: "Finalmente c'è un piano di lavoro per le grandi navi fuori dalla Giudecca e dal bacino di San Marco - ha commentato - La Marittima sarà destinata ad accogliere il turismo luxury che porta valore".

Il presidente dell'Autorità portuale, Pino Musolino

Per il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, il risultato raggiunto martedì nella riunione del 'Comitatone' sulle Grandi navi a Venezia "è stato un grande lavoro di squadra. Otto mesi fa - ha spiegato - non c'era via d'uscita, non c'era un programma sul tavolo. Poi dopo verifiche e studi, anche dei dati tecnici, si è arrivati alla soluzione".

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