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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Via al Giubileo con l'Immacolata: "Donna sia centrale nella Chiesa"

A Roma si apre la Porta Santa, martedì Messa della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria nella basilica di San Marco. Le parole del patriarca

Giornata speciale, a Venezia come a Roma, per il mondo religioso: quest’anno il giorno dell’Immacolata coincide con l’apertura, nella capitale, della Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericordia. Nella bolla Misericordiae vultus, con cui si è indetto l’anno santo, Papa Francesco scrive: "Il pensiero si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore".

Se ne è parlato anche nella basilica di San Marco, dove martedì mattina si è svolta la Santa Messa della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: "Lasciamoci guidare da Maria l’Immacolata che in tutto è uguale a noi, eccetto il peccato - dice il patriarca, Francesco Moraglia - A Lei il peccato non appartiene, né come mancanza d’origine né come scelta personale". "Maria è in una situazione unica - continua - È il solo membro della famiglia umana ad aver detto in modo pieno 'sì' al progetto di Dio. Che l’unica creatura dell’umana famiglia pienamente conforme al progetto di Dio sia donna non è particolare di poco conto. E mentre Dio innalza la donna senza timore le nostre culture, invece, la avviliscono, la usano, ne mercificano il corpo, troppo spesso faticano a riconoscerle realmente (e non a parole) un posto e un ruolo di pari dignità con l’uomo".

"Nella storia della salvezza è proprio una ad esprimere la piena riuscita del progetto divino; Maria è l’umanità veramente riuscita agli occhi di Dio. Ella è sposa e madre e, a sua volta, la Chiesa - di cui Maria è figura e membro eminente - è sposa e madre; entrambe - Maria e la Chiesa - si presentano col volto femminile. Per questo è auspicabile che, nella Chiesa, la donna assuma un ruolo più incisivo che testimonierebbe un reale approfondimento della comprensione della Chiesa e del suo mistero. Maria, con il suo modo d’essere e nella sua umanità, è capace d’instaurare relazioni libere, generose, accoglienti, audaci, prive di egoismo, perché il suo cuore è libero, generoso, accogliente, audace, privo di egoismo".

E poi: "Il ruolo di Maria non solo non è passivo o astratto ma, come sposa e madre, Ella prende per mano i suoi figli e li conduce a Gesù. Ecco perché il Papa ce l’ha indicata così chiaramente nella bolla di indizione di quest’anno santo di conversione e misericordia. Maria è la Regina degli apostoli, senza pretendere per sé i poteri apostolici. Ella sa d’avere un’altra vocazione. Maria, infine, è l’immagine di un’altra umanità rispetto a quella che ha perseguito la sua propria autonomia e si è smarrita nell’egoismo e individualismo del peccato; l’individualismo e il disinteresse per gli altri sono le sue ricadute 'laiche'. Così Maria, col suo modo di abitare la relazione con Dio e le relazioni umane, è agli antipodi di tale umanità egocentrica e narcisista, individualistica e disinteressata agli altri. E Lei, durante quest’anno giubilare, può aiutarci a ridisegnare la nostra prossimità con gli altri. Le grandi decisioni dell’umanità oggi si nutrono troppo spesso di culture e idealità di tipo maschile o, addirittura, maschilista; pensiamo a scelte basate sulla competitività, sull’efficientismo e sui risultati raggiunti ma - chiediamoci - a quale prezzo? La nostra cultura, soprattutto oggi, deve ricuperare uno stile in grado d’esprimere di più i valori del mondo femminile come, ad esempio, l’accoglienza della vita, l’accompagnamento educativo in famiglia, la fantasia, l’intuizione, la creatività. Certo, l’accoglienza della vita e l’educazione, la fantasia, l’intuizione e la creatività non appartengono in modo esclusivo alla donna ma in lei trovano un’espressione alta".

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