rotate-mobile
Cronaca Jesolo

Omicidio nella favela, riconosciuto il narcos che avrebbe sparato a Bardella: ha 22 anni

È stato possibile grazie alla testimonianza di Rino Polato, cugino della vittima sopravvissuto dopo l'attacco a Rio. In tutto sono sette gli ordini di cattura

L'uomo che ha sparato ha già un nome e un volto, almeno secondo la Divisione omicidi della polizia di Rio. È Rômulo Pontes Pinho il principale sospettato per l'omicidio di Roberto Bardella, jesolano di 52 anni colpito a morte giovedì scorso mentre attraversava la favela di Morro dos Prazeres, nella metropoli brasiliana. Il presunto assassino, 22 anni, è stato riconosciuto da Rino Polato, cugino della vittima e sopravvissuto all'attacco dei narcotrafficanti.

Scrive il quotidiano "O Globo" che secondo il titolare della divisione Omicidi, Fabio Cardoso, l’ordine del capo traffico nella comunità, Claudio Augusto dos Santos, era di sparare a qualsiasi persona sospetta che entrasse nell'area. Claudio, conosciuto come Jiló, è uscito di prigione 30 giorni fa. Rino Polato ha contribuito all'individuazione di tutte e 7 le persone sospettate di aver partecipato all'attacco. Venerdì il Tribunale di Rio aveva disposto l'arresto temporaneo per 6 persone e disposto il fermo di un adolescente accusati di aver partecipato all'omicidio. L'aggressione da parte dei criminali armati è avvenuta nel momento in cui Bardella e Polato, a bordo delle rispettive moto, sono entrati per errore nella favela Morro dos Prazeres di Rio de Janeiro. Polato ha assistito al crimine ma è stato risparmiato dai narcos.

Altri due mandati di arresto sono stati invece spiccati sabato. A quanto si apprende da fonti investigative si tratta di Raphael Correia Pontes, detto Pedro De Lara, 33 anni, e Bruno Goncalves Campos Ferreira, detto Gordinho o Bigode De Foca, 34 anni. Salgono così a 9 i responsabili ricercati a vario titolo in tutto il territorio della città di Rio de Janeiro. Le indagini dei brasiliani sono seguite dall'ufficiale di collegamento italiano del Servizio di cooperazione Internazionale di Polizia - Scip della Criminalpol - di stanza nella città carioca.

La vicenda ha fatto scalpore in tutto il mondo, e in Brasile l'attenzione dei media è elevata. Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza nel Paese, il terzo che coinvolge italiani in poche settimane: nella notte tra il 17 e il 18 novembre la ragusana Pamela Canzonieri è stata trovata strangolata in casa a Morro de Sao Paulo, un piccolo paradiso nel sud di Bahia. Mentre il 5 dicembre Alberto Baroli, 51enne milanese ma residente a Parigi, è stato accoltellato da un gruppo di malviventi durante una rapina nella villetta che aveva affittato con la moglie a Beberibe, una spiaggia del nord-est a circa 80 chilometri da Fortaleza, nello Stato del Cearà.

Secondo le forze dell'ordine sarebbe stato il Gps delle loro motociclette a indicare a Bardella e Polato quell'itinerario. Davanti alle telecamere il responsabile della Divisione omicidi, Fabio Cardoso, ha dichiarato che con ogni probabilità i banditi avevano scambiato gli italiani per poliziotti. "A questo punto è la ricostruzione più accreditata - ha dichiarato il console generale in Brasile, Riccardo Battisti - Il supersitte è stato interrogato a lungo dalla polizia e ha fornito tutti gli elementi che poteva fornire. Giovedì si trovava sotto shock ma è riuscito a dare ai poliziotti brasiliani numerose indicazione utili. E' accudito dal personale del consolato e dal personale militare qui in servizio. Sta molto meglio, si sta riprendendo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio nella favela, riconosciuto il narcos che avrebbe sparato a Bardella: ha 22 anni

VeneziaToday è in caricamento