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Cronaca Chirignago / Via Abruzzo

L'omicidio di Chirignago: Perale rimane muto davanti al giudice, confermato il carcere

Il 50enne, che ha confessato di avere ucciso la 30enne russa Anastasia Shakurova e il suo compagno 31enne Biagio Junior Buonomo, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Stefano Perale ha fatto scena muta davanti al giudice per le indagini preliminari martedì mattina, durante l'udienza di convalida dell'arresto per omicidio plurimo aggravato. Il 50enne mestrino, che abita nell'appartamento di via Abruzzo a Chirignago dove nella notte tra sabato e domenica Biagio Junior Buonomo e Anastasia Shakurova hanno trovato la morte, è stato ritenuto "pericoloso" dal gip. Per questo motivo, oltre ai gravi indizi di colpevolezza, è stata convalidata la detenzione in carcere, con un'adeguata sorveglianza connessa al particolare momento psicologico che il reo confesso del delitto sta passando. 

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"E' molto provato", hanno dichiarato lunedì i suoi avvocati Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi. Secondo il giudice c'è la possibilità che senza la detenzione in carcere il 50enne possa commettere altri gravi reati. Un epilogo ampiamente pronosticabile, dopo che Stefano Perale ha chiamato la polizia spiegando, nella sua lucida follia, di aver spento 2 vite. Anzi, Anastasia era incinta di 5 mesi: il docente di corsi di formazione, dunque, ha messo fine anche a un'altra futura vita. 

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Intanto proseguono le indagini della squadra mobile per ricostruire la dinamica del delitto: il reo confesso ha sciolto dell'ipnotico nei cocktail serviti a cena ai due ospiti. Poi, una volta che la sostanza ha fatto effetto, ha soffocato la donna in camera da letto, mentre lui è stato colpito con almeno 5 colpi con un tubo di ferro. Forse anche Biagio Junior, nella testa di Stefano Perale, sarebbe dovuto morire soffocato. Ma qualcosa è andato storto. Per questo su di lui è stata scaricata la ferocia del 50enne, oltre che per la "colpa" di essere il compagno di Anastasia, di cui l'arrestato si era invaghito. Tanto da non riuscire a chiudere occhio e lamentare una persistente tachicardia.

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