In Tribunale il testimone dell'omicidio di Gritti: "Ciro sapeva chi c'era al di là della porta"
Il 31enne del Lido di Venezia sfiorato dalle pallottole sparate da Ciro Esposito la notte del 9 gennaio scorso è stato ascoltato martedì con la formula dell'incidente probatorio
Ha ripercorso i fatti di quella notte, fino ai due spari sparati dall'interno dell'abitazione. Fino a quella pallottola che ha colpito all'occhio Ivano Gritti, 57enne della Giudecca, uccidendolo. Nel pomeriggio di martedì è stato ascoltato il testimone dell'omicidio di San Polo dello scorso 9 gennaio.
Il testimone
Ciro Esposito, 49enne di origini napoletane, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri, ancora con la pistola dalla matricola abrasa in mano. A fianco della vittima si trovava C.R., 31enne del Lido di Venezia che martedì ha fatto capolino in Tribunale per l'incidente probatorio: le parti hanno raccolto la sua versione dei fatti di quella notte, che non si discosterebbe in maniera sostanziale da quella fornita dal giovane ai giornalisti dopo il funerale dell'amico Gritti: Esposito sarebbe stato consapevole che al di là della porta c'era Gritti e avrebbe sparato per uccidere.
Esposito
Di tutt'altro avviso l'arrestato, difeso dall'avvocato Claudio Beltrame: "Al mio assistito non viene contestata alcuna premeditazione - sottolinea il legale - ha sempre detto di aver premuto il grilletto per paura. E' stato svegliato da Gritti che bussava alla porta e ha avuto il timore che potesse trattarsi di un'aggressione, forse aveva bevuto qualche bicchiere. Era buio e la porta aveva un vetro opaco, impossibile vedere oltre. La Procura sta lavorando molto bene a 360 gradi, c'è ancora molto da capire".