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Cronaca Marcon / Via Francesco Guardi

Lucia Manca, i legali di Dekleva puntano al massimo: "Assoluzione"

Durante la seconda udienza per l'omicidio della bancaria di Marcon i legali del marito hanno cercato di scardinare il quadro indiziario del pm

Assoluzione. Perché il fatto non sussiste. Questa la richiesta al giudice per le udienze preliminari Marta Paccagnella degli avvocati difensori di Renzo Dekleva, l'ex informatore farmaceutico accusato di omicidio volontario nei confronti della moglie Lucia Manca.

I legali Pietro Someda e Stefania De Danieli, infatti, nel corso della seconda udienza del processo, hanno parlato per oltre tre ore tentando di scardinare il quadro indiziario costruito dal pubblico ministero Francesca Crupi, che di contro durante la prima udienza del rito abbreviato aveva chiesto l'ergastolo per Dekleva, elencando gli elementi che incastrerebbero l'imputato alle proprie responsabilità: la falsa testimonianza, il cellulare che la sera dell'omicidio (avvenuto il 7 luglio) è stato agganciato da una cella di Rubano, nel Padovano, il biglietto autostradale con le impronte di Dekleva sequestrato al casello di Piovene Rocchette, nel Vicentino, a poca distanza dal viadotto di Cogollo del Cengio sotto il quale esattamente a tre mesi di distanza dalla scomparsa di Lucia Manca venne ritrovato il suo cadavere. Secondo Crupi, la difesa avrebbe impostato la propria arringa per spostare la "soppressione di cadavere" in eventuale "occultamento" escludendo al 100% l'ipotesi dell'omicidio. Dekleva, come nella prima udienza, era in aula con atteggiamento impassibile e glaciale. Per domani è attesa la sentenza.

Di contro la difesa punta soprattutto sul fatto che gli esami medico legali condotti sui resti della bancaria di Marcon non sono riusciti a stabilire con assoluta certezza la causa della morte della donna. Renzo Dekleva è imputato, oltre che di omicidio volontario, anche di soppressione di cadavere e di falsa denuncia della scomparsa della moglie. "Non c'é nulla di nuovo presentato dalla difesa, l'impianto accusatorio del pubblico ministero ha retto bene". A dirlo gli avvocati di parte civile Antonio Bondi e Gabriela Ginzioni. Secondo i legali, davanti al Gup Marta Paccagnella, i difensori "non hanno né smentito né confutato la tesi dell'accusa", inoltre "la loro ricostruzione della vicenda si basa su logiche differenti che però non sono in grado di confutare la tesi accusatoria del Pm". In particolare sull'intercettazione secondo cui Dekleva avrebbe fatto ammissioni sull'omicidio, i difensori avrebbero sostenuto che sarebbe stata interpretata male nell'ambito di un discorso più ampio tra l'imputato ed un suo conoscente.

OMICIDIO LUCIA MANCA: LA CRONACA

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