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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Marcon / Via Francesco Guardi

Lucia Manca, pm vuole il massimo "Ergastolo per Renzo Dekleva"

Il pubblico ministero Francesca Crupi nella prima udienza del processo per l'omicidio della bancaria di Marcon ha chiesto al gup il carcere a vita

Ergastolo. Con le aggravanti prevalenti e l'isolamento diurno. Questa la richiesta del pubblico ministero Francesca Crupi durante la prima udienza del processo per l'omicidio di Lucia Manca, la bancaria di Marcon trovata cadavere sotto un viadotto di Cogollo del Cengio, nel Vicentino, il 6 ottobre 2011.

Renzo Dekleva, il marito della vittima, accusato di omicidio volontario, soppressione di cadavere e falso in atto pubblico, rischia quindi il carcere a vita. Nonostante il rito abbreviato. L'imputato, mentre il pm formulava la propria requisitoria lunga un'ora e mezza al gup Marta Paccagnella, era presente in aula. Al pari di cinque degli otto parenti della vittima che si sono costituiti parte civile. Il quadro indiziario nei confronti dell'informatore farmaceutico, arrestato il 31 gennaio 2012, è stato spiegato partendo dagli elementi contro Dekleva per il reato di soppressione di cadavere, per poi arrivare all'accusa di omicidio.

Il pm, quindi, ha scoperto tutte le carte. Ha sottolineato come Dekleva, che aveva una relazione con un'altra donna scoperta dalla moglie, covasse da tempo un sorta di odio per la consorte che denigrava e insultava indirettamente in telefonate acquisite agli atti. Si era anche spinto a dire della moglie, una fidata bancaria, che era "un'usuraia", ha ricordato la rappresentante dell'accusa. Oltre al rapporto interpersonale, per sostenere l'ipotesi d'accusa, il pm ha ripercorso gli spostamenti dell'uomo nei giorni della scomparsa della moglie e i suoi successivi tentativi di depistaggio delle indagini, dopo che aveva denunciato che la consorte non aveva fatto ritorno a casa. Dekleva avrebbe raccontato una serie di fatti risultati del tutto falsi. Sono stati ricordati anche i movimenti dell'uomo che sarebbero servito per recarsi a Cogolo del Cengio, nel vicentino, per cercare di far sparire il cadavere della moglie.

L'udienza del processo per l'omicidio Lucia Manca

E' stato chiesto anche un risarcimento ai parenti della vittima di 1 milione 600mila euro. I difensori di Dekleva, però, gli avvocati Pietro Someda e Stefania De Danieli, daranno di sicuro battaglia. In primis perché dai resti di Lucia Manca non si è riusciti a stabilire con certezza la causa della sua morte. In ogni caso, quindi, l'informatore farmaceutico rischia l'ergastolo nonostante il rito abbreviato consenta lo sconto di un terzo della pena.

Scatterebbe il carcere a vita nel caso in cui l'imputato venisse condannato per tutti e tre i reati di cui viene accusato, le aggravanti di aver commesso il delitto contro la moglie e per motivi economico-passionali vengano giudicati prevalenti rispetto all'attenuante di avere la fedina penale pulita e che la somme delle pene dei reati minori (quindi la soppressione di cadavere e la falsa denuncia di scomparsa) superi i cinque anni. In quest'ultima eventualità scatterebbe automatico l'isolamento diurno, che poi verrebbe cancellato dallo sconto di pena garantito dal rito abbreviato. Renzo Dekleva, che negli interrogatori di garanzia ha sempre scelto la strada del silenzio, in passato si è sempre dichiarato innocente.

LUCIA MANCA UCCISA DUE VOLTE - "Lucia Manca è stata uccisa dal marito Renzo Dekleva due volte": lo hanno detto gli avvocati di parte civile Antonio Bondi e Gabriela Giunzioni, all'uscita del Tribunale di Venezia dopo la prima udienza del processo a carico del marito della bancaria di Marcon Renzo Dekleva. "Uccisa due volte - hanno sostenuto i legali - la prima materialmente e la seconda per la costante diffamazione fatta nei suoi confronti e finita nelle intercettazioni mentre la donna era stata data per scomparsa. Per questo i due legali, che assistono i fratelli di Lucia e i nipoti, hanno chiesto un risarcimento di danni totale per 1,6 milioni di euro. All'uscita dal tribunale i parenti di Lucia, che hanno mantenuto la massima compostezza, hanno detto che "da questa vicenda ci perdiamo tutti, noi che non abbiamo più Lucia ma anche i familiari di Renzo Dekleva che sono persone che noi stimiamo". La prossima udienza, con la parola alla difesa, è fissata per l'11 aprile mentre una seconda il giorno successivo quando il gip dovrebbe ritirarsi in camera di consiglio. (Ansa)

OMICIDIO LUCIA MANCA: LA CRONACA

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