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Cronaca Marghera / Via Pier Fortunato Calvi, 33

L'omicida il giorno prima del delitto per due volte in ospedale: "Mi sento molto stanco"

Mauro Padoan, il 55enne che mercoledì ha ucciso la madre a coltellate, aveva raggiunto il pronto soccorso dell'Angelo perché "senza energie". Il primario di Psichiatria: "Era stato valutato da due esperti, non c'erano segnali che potessero prefigurare atti violenti"

"Mi sento stanco, senza energie". Questo il motivo per cui Mauro Padoan, il 55enne che mercoledì scorso ha ucciso l'anziana madre a coltellate in un appartamento di via Calvi a Marghera, ha raggiunto 2 volte il pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo di Mestre nel giro di meno di 24 ore il giorno prima.

NUOVI DETTAGLI: SONIA UCCISA E TROVATA SUL PAVIMENTO

Con ogni probabilità stava passando un periodo difficile: il primo ingresso verso le 3 della notte tra lunedì e martedì, per poi lasciare il pronto soccorso verso le 11 della mattina. Dopo poche ore il ritorno nel nosocomio, verso le 16. I medici avrebbero prefigurato una possibile "astenia", che sta a indicare una riduzione dell'energia della persona colpita. E' stato lasciato tornare a casa, in vista di un possibile futuro colloquio psichiatrico. Il giorno seguente, poi, il delitto: verso le 11.30 l'insegnante ha colpito a morte la madre, Sonia Padoan, 76enne, spirata nella camera da letto di lui. 

LEI VUOLE CHIAMARE IL 118, LUI LA SGOZZA

Il dottor Andrea Angelozzi, primario della Psichiatria di Mestre, conferma l’accesso di Padoan in pronto soccorso. “L'uomo non aveva mai contattato i servizi di salute mentale e non aveva mai avuto ricoveri in ambito psichiatrico - spiega - Il giorno precedente all’evento è stato valutato in pronto soccorso. Vi si era rivolto per un problema di patologia psichiatrica minore che, secondo entrambi gli specialisti che lo hanno visitato, non era e non è collegabile a possibili comportamenti violenti. Analogo il parere dello psichiatra che lo ha valutato dopo l'omicidio".

QUANDO IRROMPONO LUI E' ANCORA AL TELEFONO CON LA QUESTURA

Il 55enne venerdì mattina è comparso davanti al giudice per la convalida dell'arresto con l'accusa di omicidio volontario e si è avvalso ancora una volta della facoltà di non rispondere. L'aveva fatto anche verso le 19 di mercoledì, interrogato dal pubblico ministero Stefano Buccini. Il suo arresto è stato convalidato e il 55enne è stato riportato nel carcere di Santa Maria Maggiore. I suoi ingressi in ospedale, però, contribuiscono a far luce sulla condizione psico-fisica in cui si trovava l'insegnante nelle ore immediatamente successive al delitto: una delle ipotesi ritenute più probabili, infatti, è che il presunto omicida abbia cercato di suicidarsi con un coltello da cucina. Si era praticato dei tagli superficiali al polso e alla gola. E' possibile che si trovasse in camera da letto e che la madre si fosse accorta di ciò che stava accadendo. A quel punto il figlio avrebbe perso il controllo e avrebbe colpito Sonia Padoan alla giugulare, uccidendola.

SUL LETTO TRE COLTELLI, UN QUARTO VICINO AL CORPO DELLA DONNA

Nella sua stanza al momento dell'arrivo della polizia c'erano 4 coltelli, su cui si concentreranno le analisi. Altre risposte ai punti di domanda che insistono sulla vicenda potrebbero giungere dall'autopsia, che sarà eseguita martedì prossimo dal medico legale Cristina Mazzarolo. Si tenterà di capire quanti fendenti hanno raggiunto la vittima e se il tentativo di togliersi la vita da parte di Mauro Padoan sia stato precedente o successivo al delitto. E' stato lui a chiamare la polizia, chiedendo di intervenire.

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