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Cronaca Spinea / Via Andrea Costa

Omicidio di Spinea: alla Cherubin concessa la seminfermità mentale

La 57enne di Spinea confessò di aver ucciso la suocera Elisa Bozzi, 92enne, soffocandola con dei sacchetti di plastica. La perizia diagnostica un "disturbo esplosivo intermittente"

Seminfermità mentale. Questo il responso della perizia del criminologo Vincenzo Maria Mastronardi su Massimiliana Cherubin, la 57enne di Spinea che ha confessato nei mesi scorsi di aver ucciso il 16 luglio di un anno fa la suocera Elisa Bozzi, 92enne. Secondo quanto dichiarato dalla donna, la vittima era stata soffocata nell'abitazione di via Andrea Costa a Spinea con due sacchetti di plastica e colpita con un calcio alla testa.

Il gip durante l'incidente probatorio aveva disposto la perizia per stabilire se al momento dell'omicidio la 57enne fosse nel pieno della sue capacità mentali. Non sarebbe cosi: alla donna è stato diagnosticato un "disturbo esplosivo intermittente", tipico dei serial killer, in cui chi ne soffre capisce il crimine che sta commettendo ma non riesce a fermare le proprie azioni. La perizia verrà presentata e discussa davanti al gip lunedì prossimo.

Massimiliana Cherubin, che rimane nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, beneficerà dunque dello sconto di un terzo della pena comminata dal giudice. Tra attenuanti generiche e il probabile rito abbreviato, la 57enne potrebbe essere condannata a meno di dieci anni di carcere.

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